Andrey Kezzyn: il fotografo russo che riproduce Klimt e aiuta gli ucraini
| Cultura
L’artista russo Andrey Kezzyn riproduce le opere di Klimt con un originale uso della macchina fotografica. Ha deciso di devolvere il ricavato delle vendite ai combattenti ucraini aiutandoli a lottare per la loro libertà.

Andrey Kezzyn: il fotografo russo che riproduce Klimt e aiuta gli ucraini
L’artista russo Andrey Kezzyn riproduce le opere di Klimt con un originale uso della macchina fotografica. Ha deciso di devolvere il ricavato delle vendite ai combattenti ucraini aiutandoli a lottare per la loro libertà.
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Andrey Kezzyn: il fotografo russo che riproduce Klimt e aiuta gli ucraini
L’artista russo Andrey Kezzyn riproduce le opere di Klimt con un originale uso della macchina fotografica. Ha deciso di devolvere il ricavato delle vendite ai combattenti ucraini aiutandoli a lottare per la loro libertà.
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L’artista russo Andrey Kezzyn scatta fotografie che egli stesso definisce “copie postmoderne di Klimt”, con la voglia di narrare le storie di umanità che si celano dietro l’orrore della guerra.
La prima idea per una versione bellica del famoso dipinto di Klimt “Il bacio “(1907/08) nasce nel 2014, quando la Russia di Putin annette la Crimea dando origine al conflitto russo-ucraino.
Kezzyn in quel periodo vive con la sua famiglia a San Pietroburgo dove si respira in una forte atmosfera di tensione generata dalla retorica aggressiva che domina i media.
Fin quando suo figlio gli chiede di avere una “telnyashka”, una camicia a righe indossata dai militari russi, per partecipare a una parata in cui lui e i suoi compagni di classe avrebbero dovuto cantare un inno militare. “In quel momento ho capito che dovevamo lasciare la Russia”, spiega l’artista che insieme a sua moglie chiede e ottiene un visto d’artista per lasciare il paese alla volta della Germania, dove tutt’oggi vive stabilmente a Berlino.
Passano otto anni e quel clima di tensione si allarga, come le pretese belliche di Putin che, dopo la Crimea, il 24 febbraio 2022 inizia a bombardare l’intera Ucraina, senza nessuna pietà per i civili, anzi facendone il principale obbiettivo della sua aggressione.
Kezzyn conosce l’orrore della guerra grazie alla storia di Yulia Sirenko, cara amica di Ksenya Kazimirova, scenografa ucraina compagna del fotografo. Ksenya racconta a Kezzyn la storia della sua amica, all’epoca residente con lei a Berlino, e di suo marito Yuri, tornato a casa in Ucraina, a Kharkiv.
Dopo un mese di volontariato, l’uomo si arruola nell’esercito di difesa e Yulia vuole raggiungere l’Ucraina per aiutare suo marito e il suo Paese. “Amo Berlino e l’Europa come ospite. Ma non voglio vivere lì la mia vita”, spiega.
Un mese dopo, anche la figlia e la suocera di Yulia la raggiungono in Ucraina. Oggi Yulia è costantemente in viaggio tra Leopoli e Kharkiv, raccoglie fondi e fornisce aiuto di vario genere ai militari.
“Mio marito mi manda un messaggio quando riesce a vedermi. Mi comunica la data e il luogo in modo che io possa venire a stare con lui per una sera”, racconta.
La guerra ha impedito a Yulia e Yuri di vivere insieme il sesto compleanno della loro figlia e il loro ottavo anniversario di matrimonio.
Qualche km più a Ovest, a Berlino, Kezzyn conserva nel suo studio una coperta dorata e gli basta un attimo per ripensare alle auree pitture tipiche di Klimt: “L’ho presa in mano e ho capito che era arrivato il momento di realizzare questo progetto”, racconta. L’artista decide di rappresentare l’amore tra Yulia e Yuri tribolato dalla guerra rivisitando “Il bacio” di Klimt.
Per mettere in scena l’opera, Kezzyn e Kazimirova assumono due modelli che assomigliano a Yulia e Yuri per vestire i panni di un militare ucraino e della sua amante. Invece di trovarsi in una scalinata, come nell’originale di Klimt, la coppia si nasconde in una baracca dalle pareti blu: il giallo dei vestiti e il blu rappresentano i colori della bandiera ucraina.
“Quando ho visto il quadro mi ci sono riconosciuta immediatamente. Io e mio marito ci siamo salutati tante volte, ci siamo dati tanti ultimi baci, senza sapere quale sarebbe stato davvero l’ultimo”, ha detto Yulia.
Kezzyn e Kazimirova hanno deciso di donare il ricavato dalle vendite delle stampe alla brigata di Yuri e di sostenere con l’arte la difesa del popolo ucraino.
A questo link puoi vedere anche altre opere realizzate dall’artista russo che aiuta i fratelli ucraini.
Di Giovanni Palmisano
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