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Canzoni settembrine

Settembre è un mese che stuzzica la creatività musicale che, con la sua malinconia da fine estate, è il mese più cantato

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Settembre è un mese che stuzzica la creatività musicale che, con la sua malinconia da fine estate, è il mese più cantato

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Settembre è un mese che stuzzica la creatività musicale che, con la sua malinconia da fine estate, è il mese più cantato

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Settembre è un mese che stuzzica la creatività musicale che, con la sua malinconia da fine estate, è il mese più cantato

La collocazione del mese di settembre nel calendario è perfetta per scatenare le più svariate suggestioni. Conclusione ufficiale dell’estate – con l’inevitabile coda di amori nati sotto l’ombrellone che finiscono – e inizio dell’autunno che, con le sue grigie giornate, alimenta la malinconia per ciò che poteva essere e invece non è stato. Sarà per questo che, nella storia della musica pop, settembre ha un suo posto speciale con numerosi brani che lo citano, nei testi o nel titolo, facendone il mese più ‘cantato’.

Fra le almeno 60 canzoni dedicate al nono mese dell’anno non si può non citare “29 settembre” di Mogol e Battisti, che racconta la storia di un tradimento mordi e fuggi nell’Italia di fine anni Sessanta. Fu il primo successo del cantautore reatino come autore, portata in cima alle classifiche dall’Equipe 84 del ‘Principe’ Maurizio Vandelli e poi reinterpretata da Lucio Battisti stesso nel suo album d’esordio. Considerata una sorta di manifesto della liberazione sessuale (che di lì a poco sarebbe arrivata con il Sessantotto), la canzone sfatò un tabù: quello dell’amore clandestino, sino ad allora poco trattato nella musica di casa nostra.

Discorso diverso invece per “Settembre” di Alberto Fortis, brano divenuto il manifesto dell’artista di Domodossola e che all’epoca ne sintetizzò benissimo lo stile innovativo ed eclettico. Curiosamente, Fortis aveva registrato i suoi precedenti lavori con l’ausilio della PFM, che a sua volta entra in questa lista per la propria “Impressioni di Settembre”. Antonello Venditti, nel brano dedicato a quello che fu il settimo mese del calendario romano, fa riferimento a un amore che cerca di resistere all’arrivo dell’autunno e che «coi suoi venti, non può, non vincerà». Stesso titolo per la canzone, ma diversa chiave interpretativa, per Peppino Gagliardi – raffinatissimo cantautore citato addirittura dagli Abba come fonte di ispirazione – il quale immagina la nostalgia per un amore vissuto in estate, destinato a volare via. La penna di Ultimo, nella sua “22 settembre”, trova l’occasione per narrare una storia di rinascita personale, collocandola proprio nel giorno dell’equinozio autunnale.

Anche al di fuori dei nostri confini le dediche e i riferimenti non mancano. In “September Morn” Neil Diamond scrive – sulle musiche composte da Gilbert Bécaud per la sua “C’est en Septembre” – una propria versione in inglese del brano, che ha al centro un amore riscoperto. Maurice White (con gli Earth, Wind and Fire) dà alla sua “September” un significato diverso: i riferimenti sono a una storia che resiste al tempo e che, idealmente, attraversa le stagioni e i mesi a ritmo di funk. Lo dimostra il fatto che il giorno citato all’inizio della canzone (il 21 settembre) è quello in cui White è divenuto padre di suo figlio Khabran, ovvero il frutto per eccellenza dell’amore fra lui e sua moglie MariIyn.

Ma settembre, nella musica, ha assunto anche significati più profondi. In “Wake Me Up When September Ends”, Billie Joe Armstrong (leader dei Green Day) racconta la perdita dell’innocenza, essendo quello il mese in cui da bambino perse suo padre. Non a caso, proprio per il tema affrontato, il brano ha assunto una forte connotazione simbolica, divenendo una sorta di tributo anche ad altre persone scomparse, come le vittime dell’uragano Katrina o quelle dell’attentato alle Torri Gemelle. Fra le storie raccontate nelle tante canzoni dedicate a settembre è giusto ci sia spazio anche per queste, che nessuno di noi potrà mai dimenticare davvero.

di Stefano Faina e Silvio Napolitano

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