La faccia e le bombe
| Cultura
Il conflitto tra gli esseri umani è inevitabile e lo è per diversi motivi di natura storico-culturale. Ma gestirlo è possibile con alcuni accorgimenti. Soprattutto, è necessario.

La faccia e le bombe
Il conflitto tra gli esseri umani è inevitabile e lo è per diversi motivi di natura storico-culturale. Ma gestirlo è possibile con alcuni accorgimenti. Soprattutto, è necessario.
| Cultura
La faccia e le bombe
Il conflitto tra gli esseri umani è inevitabile e lo è per diversi motivi di natura storico-culturale. Ma gestirlo è possibile con alcuni accorgimenti. Soprattutto, è necessario.
| Cultura
Il conflitto tra gli esseri umani è inevitabile. C’è sempre stato, sempre ci sarà. Che si tratti di contesto familiare o lavorativo, le persone litigano e si perdono nelle reciproche incomprensioni. A volte si lasciano, altre volte si perdonano. Oppure non si lasciano e non si perdonano. I motivi per cui questo accade sono svariati.
In primo luogo gli umani hanno un obiettivo comune: la ricerca della felicità. Ognuno vuole appagare i propri bisogni (di solito individuali) e questo aumenta la complessità del quadro. Della serie “Tirare l’acqua al proprio mulino”. Inoltre il conflitto è inevitabile perché ognuno ha il proprio background storico e culturale: qualcuno è cresciuto in famiglie molto litigiose, altri meno. Abbiamo poi idee diverse su come dovrebbe svolgersi la convivenza relazionale. Da una parte i fanatici della vita sociale (partita a calcetto, aperitivo, ecc.), dall’altra gli amanti dell’isolamento (vengo, faccio il mio e me ne torno a casa). Tutta questa variabilità è alla base delle incomprensioni che portano inesorabilmente verso il conflitto. Ah, non dimentichiamo che alcune persone si stanno antipatiche a prescindere.
Tra gli ingredienti principali alla base delle incomprensioni il primo posto è occupato dalla sovrapposizione. Quando ruoli, responsabilità e confini sono poco chiari le persone si sovrappongono e di solito finisce male.
Il conflitto non fa bene a nessuno. È un problema sia per i soggetti coinvolti che per gli spettatori. Aumenta l’insoddisfazione personale, attiva il pettegolezzo (tutti ne parlano), impatta negativamente sulla performance, alimenta l’insoddisfazione e lo stress. Insomma, confliggere fa male alla salute sia dell’individuo che dell’organizzazione.
È possibile prevenire un conflitto? No, l’abbiamo scritto. È possibile gestire un conflitto? Sì, seguendo alcune semplici regole. Inizialmente si deve uscire dalla posizione di certezza: non c’è scritto da nessuna parte che anche questa volta hai ragione tu. In secondo luogo è bene focalizzarsi sull’oggetto della contesa evitando di prenderla sempre sul personale.
Quindi bandite parole come “io” e “tu” a favore del più inclusivo “noi”. Gestire un conflitto è poi impossibile se non si permette all’altra parte di salvarsi la faccia. Soprattutto quando sono state già sganciate le bombe da ambo i lati. Anche il peggiore dei deficienti ne ha necessità.
Altrimenti continuerà a sganciare bombe. Avendo già perso la faccia non ha più nulla da perdere.
di Daniel Bulla
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
- Tag: salute
Leggi anche

La vera culla della civiltà (forse)
30 Maggio 2025
La missione archeologica dell’università “La Sapienza” di Roma nell’antica Mesopotamia, guidata da…

Ricordando Sebastião Salgado
27 Maggio 2025
Ricordando Salgado: “Ghiacciai”, uno degli ultimi progetti del grande fotografo, in mostra al Matr…

A 125 anni dalla nascita di Eduardo De Filippo
25 Maggio 2025
Sono passati 125 anni dalla nascita di Eduardo De Filippo, una delle personalità più complesse e a…

“Miss January”, il dipinto dei record dell’artista sudafricana Marlene Dumas
23 Maggio 2025
“Miss January”, il dipinto dell’artista sudafricana Marlene Dumas, è il più prezioso mai realizzat…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.