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Il teatro contro l’abbandono scolastico

“Non uno di meno – La scuola senza cattedra”, è uno dei progetti pensati per frenare l’abbandono scolastico, fenomeno che dopo il Covid interessa anche molte province lombarde. In scena al Teatro Ponchielli di Cremona, “Qui, quasi un inizio” realizzato dai ragazzi delle superiori proprio in relazione a questo progetto.
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Il teatro contro l’abbandono scolastico

“Non uno di meno – La scuola senza cattedra”, è uno dei progetti pensati per frenare l’abbandono scolastico, fenomeno che dopo il Covid interessa anche molte province lombarde. In scena al Teatro Ponchielli di Cremona, “Qui, quasi un inizio” realizzato dai ragazzi delle superiori proprio in relazione a questo progetto.
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Il teatro contro l’abbandono scolastico

“Non uno di meno – La scuola senza cattedra”, è uno dei progetti pensati per frenare l’abbandono scolastico, fenomeno che dopo il Covid interessa anche molte province lombarde. In scena al Teatro Ponchielli di Cremona, “Qui, quasi un inizio” realizzato dai ragazzi delle superiori proprio in relazione a questo progetto.
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“Non uno di meno – La scuola senza cattedra”, è uno dei progetti pensati per frenare l’abbandono scolastico, fenomeno che dopo il Covid interessa anche molte province lombarde. In scena al Teatro Ponchielli di Cremona, “Qui, quasi un inizio” realizzato dai ragazzi delle superiori proprio in relazione a questo progetto.
I giovani e il teatro, al contrario di quanto si pensi, non sono così distanti. L’enorme successo dell’anteprima del Macbeth per i giovani under 30 svoltasi lo scorso 4 dicembre ne è la conferma. Dal 2008 infatti Il Teatro alla Scala apre le porte in anteprima ai giovani con meno di 30 anni, offrendo loro la possibilità di vedere per primi lo spettacolo di apertura della Stagione. Ben 15 minuti di applausi per l’opera di Giuseppe Verdi diretta dal maestro Riccardo Chailly e con la regia di Davide Livermore che il 7 dicembre inaugurerà la stagione del teatro. Ma non è solo sui palcoscenici più importanti al mondo che i giovani e il teatro si incontrano; accade quotidianamente, nelle periferie abbandonate, nelle carceri minorili, negli oratori di città, con mezzi più o meno di fortuna, poco importa. Questa forma d’arte, in più occasioni, ha dimostrato il suo inestimabile valore: il teatro come valido alleato a supporto di un momento di profonda crisi. Il 7 dicembre andrà in scena al Teatro Ponchielli di Cremona “Qui, quasi un inizio”, uno spettacolo creato grazie al supporto del progetto “Non uno di meno – La scuola senza cattedra”, presentato da una fitta rete di partner delle province di Cremona, Brescia e Mantova che attraverso differenti iniziative intendono contrastare un fenomeno in crescita, a causa della pandemia, come quello della dispersione e dell’abbandono scolastico

Dad e abbandono scolastico nelle province lombarde

La pandemia ha contribuito a diffondere un fenomeno che riguardava soprattutto alcune realtà del sud anche in quelle province lombarde che più hanno sofferto per via del Covid. “Non uno di meno” è un titolo emblematico per esprimere un concetto semplice quanto importante: nessuno deve restare indietro, tutti devono avere pari possibilità di apprendimento e crescita. In questo senso Fondazione Cariplo sostiene il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, permettendo dal 2016 la realizzazione di 85 progetti nel territorio lombardo.  Il progetto – nato per iniziativa dell’Impresa Sociale “Con i bambini”, grazie al bando “Un passo avanti” – intende porre attenzione sulle situazioni di fragilità e povertà educative attraverso tre differenti linee di azione, come laboratori didattici per ragazzi a rischio abbandono, attività mirate all’apprendimento di un mestiere per i ragazzi che abbiano già abbandonato e attività che permettano l’espressione artistica.  In un sistema inclusivo la chiave è l’integrazione, ovvero la possibilità di ottenere un ruolo all’interno di una comunità, realizzando la propria identità anche attraverso percorsi trasversali. Chi infatti non ha trovato nel percorso scolastico un valido sostegno per esprimere il proprio potenziale, può farlo attraverso altre attività, affinché il ruolo di formazione non sia affidato esclusivamente alle realtà scolastiche ma esista sempre un’opzione complementare.

Il teatro è comunità, come la scuola

In questo senso, il teatro ricopre proprio questo ruolo, creando l’opportunità per scoprire risorse personali e sperimentare alternative alla didattica tradizionale, che si rende però sempre necessaria per comprendere da dove partire e diventare membri attivi della comunità. Non a caso, il teatro è collaborazione, comprensione, rispetto per l’altro e profonda ricerca per sè stessi. Proprio partendo da quest’idea, le due associazioni di Cremona impegnate nell’integrazione socio-culturale , Il Laboratorio e La Compagnia dei Piccoli, hanno aderito a questa lotta all’esclusione sociale offrendo ai ragazzi che si sono persi in questo periodo di confusione sul futuro, un laboratorio espressivo. Attraverso un impegno di 5 settimane, ragazze e ragazzi frequentanti la scuola e non, si sono messi all’opera per creare uno spettacolo, “Qui, quasi un inizio” appunto, attraverso il modello della danza in comunità. Un dialogo continuo con l’altro per muoversi insieme e trovare allo stesso tempo il proprio posto, come gli strumenti di un’orchestra.  Non a caso la sfida è principalmente quella dell’ascolto, amplificata dall’Orchestra Filarmonica Italiana che detta il ritmo grazie alle musiche di Amilcare Ponchielli, Gioacchino Rossini, Antonìn Dvořák e Johann Strauss nella splendida cornice del Ponchielli di Cremona. In uno dei paesi europei più colpiti dall’abbandono scolastico (nel 2020 si registrava una percentuale pari al 13,1%), dietro solamente a Malta (16,7%), Spagna (16%) e Romania (15,6%), attività di azione e sensibilizzazione come queste – soprattutto vista la situazione di emergenza che l’apparato ha dovuto fronteggiare durante la pandemia – sono più che mai necessarie e devono ottenere l’eco che meritano di Elena Bellanova

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