Oliviero Toscani contro l’indifferenza
Guerra, malattia (come l’AIDS o l’anoressia), mafia, antirazzismo e più in generale i diritti umani: i lavori di Toscani, dove la provocazione serviva a scuoterci dall’indifferenza
Oliviero Toscani contro l’indifferenza
Guerra, malattia (come l’AIDS o l’anoressia), mafia, antirazzismo e più in generale i diritti umani: i lavori di Toscani, dove la provocazione serviva a scuoterci dall’indifferenza
Oliviero Toscani contro l’indifferenza
Guerra, malattia (come l’AIDS o l’anoressia), mafia, antirazzismo e più in generale i diritti umani: i lavori di Toscani, dove la provocazione serviva a scuoterci dall’indifferenza
Guerra, malattia (come l’AIDS o l’anoressia), mafia, antirazzismo e più in generale i diritti umani: i lavori di Toscani, dove la provocazione serviva a scuoterci dall’indifferenza
Provocanti, crudi, forti, reali: erano così i lavori del fotografo milanese – conosciuto in tutto il mondo – Oliviero Toscani, che obbligava chi guardava i suoi scatti a porsi delle domande, ad andare oltre alla superficialità e, infine, a riflettere.
Tantissime le campagne pubblicitarie Benetton realizzate dal fotografo milanese che hanno fatto discutere e in cui sono stati affrontati diversi temi sociali: la guerra, la malattia (come l’AIDS o l’anoressia), la mafia, l’antirazzismo e più in generale i diritti umani, sempre con una nota di provocazione che ha contraddistinto i suoi lavori.
Così Toscani è riuscito a districarsi “attraverso gli stereotipi della diversità per raccontare il mondo a forza d’immagini impattanti in grado di svegliare dall’apatia e dall’indifferenza”.
Di Claudia Burgio
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Tag: fotografia, Italia
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