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“Pino Daniele. Spiritual”, la mostra dal 20 marzo al 6 luglio a Napoli

Una mostra in onore dei 70 anni di Pino Daniele, dal 20 marzo fino al 6 luglio a Palazzo Reale, a Napoli. E’ stata presentata questa mattina “Pino Daniele. Spiritual”

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“Pino Daniele. Spiritual”, la mostra dal 20 marzo al 6 luglio a Napoli

Una mostra in onore dei 70 anni di Pino Daniele, dal 20 marzo fino al 6 luglio a Palazzo Reale, a Napoli. E’ stata presentata questa mattina “Pino Daniele. Spiritual”

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“Pino Daniele. Spiritual”, la mostra dal 20 marzo al 6 luglio a Napoli

Una mostra in onore dei 70 anni di Pino Daniele, dal 20 marzo fino al 6 luglio a Palazzo Reale, a Napoli. E’ stata presentata questa mattina “Pino Daniele. Spiritual”

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Una mostra in onore dei 70 anni di Pino Daniele, dal 20 marzo fino al 6 luglio a Palazzo Reale, a Napoli. E’ stata presentata questa mattina “Pino Daniele. Spiritual”

Dal 20 marzo al 6 luglio, le sale Plebiscito e Belvedere di Palazzo Reale a Napoli ospiteranno “Pino Daniele. Spiritual”, un’inedita esposizione dedicata a Pino Daniele, in occasione dei 70 anni dalla nascita e 10 anni dalla scomparsa. L’anteprima della mostra si terrà il 19 marzo con un evento inaugurale e una presentazione alla stampa.

“Pino Daniele è nato artisticamente davanti al grande pubblico proprio in questa piazza, il 19 settembre 1981. Quella che doveva essere una serata come tante si trasformò in un evento storico, con 200.000 napoletani accorsi spontaneamente. Ed è la stessa piazza in cui gli abbiamo dato l’ultimo saluto. Da qui parte questa grande mostra, che racconta l’uomo e l’artista, partendo da Napoli per arrivare al mondo. È bello che sia il nostro modo di fargli gli auguri, celebrando una delle voci più importanti del ‘900 italiano.” Così ha dichiarato Federico Vacalebre in conferenza stampa questa mattina a Napoli.

Il valore culturale e simbolico di Pino Daniele

È una mostra che testimonia non solo il contributo musicale ma anche il contributo culturale e simbolico che Pino Daniele ha dato alla città. Oggi rappresenta uno dei più grandi simboli che abbiamo e la mostra ne è la consacrazione. Pino è stata la colonna sonora della mia gioventù ho tanti ricordi ed è difficile da descrivere in pochi minuti”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Tra gli interventi più significativi, spicca indubbiamente quello di Vincenzo De Luca: “L’identità nazionale del nostro Paese è stata costruita e difesa dagli artisti, dai poeti dai filosofi. Con Pino Daniele abbiamo un esempio di come un cantante possa consentire a una comunità di sentirsi una grande famiglia. Una figura che avvertiamo come l’espressione della nostra anima più profonda, con tutte le sue contraddizioni. Ha vissuto anche momenti di amarezza ma è riuscito a esprimere l’anima più profonda di Napoli, la rabbia nei confronti della politica politicante del suo tempo: vedeva una classe dirigente inutile e la gente abbandonata a sé stessa che cercava da sola di costruirsi una strada per il futuro. È stato l’esempio della ribellione, di chi sentiva una camicia di forza intorno alla capacità espansiva della città di Napoli“.

Un viaggio tra musica, vita e spiritualità

Il progetto culturale ripercorre le radici artistiche di Pino Daniele, esplorandone la dimensione più intima e il lascito socio-culturale. Per la prima volta, la storia di uno dei più grandi protagonisti della musica italiana viene narrata attraverso un ricco intreccio di contenuti audiovisivi, materiali inediti, documenti privati e pubblici, oggetti personali e strumenti musicali che lo hanno accompagnato nel suo percorso creativo. Ogni elemento esposto contribuisce a ricostruire il ritratto di un artista e di un uomo la cui eredità va ben oltre la musica.

“Pino Daniele. Spiritual” non è solo il titolo della mostra, ma un concetto che racchiude la vera essenza dell’artista: un viaggio musicale e umano capace di superare confini geografici e culturali, fondendo tradizioni diverse in un’armonia unica. La mostra è suddivisa in 2 parti e in 9 aree tematiche.

La prima parte ripercorre la storia di Pino Daniele dal 1955 al 1977, anno di pubblicazione del suo primo album, “Terra mia”, impreziosita dalle ricostruzioni scenografiche della sala prove (la “Grotta” di tufo, punto di riferimento per suonare e fare ricerca musicale) e di un tipico live club notturno di Napoli degli anni ’70, luoghi che contestualizzano gli esordi del musicista, consentendo ai visitatori di attraversare varie epoche e di interagire con la sua magia.

La seconda parte, invece, narra in maniera intima e completa la sua vita e la sua carriera dal 1977 al 2014attraverso un percorso cronologico che intreccia la sua evoluzione musicale e personale con un focus sugli incontri, sulle collaborazioni e sulle produzioni musicali.

“La mostra si apre con mio padre in video che parla di Eduardo De Filippo e di come si sentisse parte di una Napoli eduardiana”, ha detto Alessandro Daniele, figlio del musicista e presidente della Fondazione Pino Daniele. “Il lavoro che stiamo svolgendo sulla mostra è un profondo senso di ricerca, che si riflette in questo suo moto di dare un senso profondo a quello che uno fa, come artista con le opere che ha lasciato, ma anche come uomo, è un invito al pubblico a guardarsi dentro, a ragionare. La prima parte, chiamata Terra Mia, punta con le ricostruzioni a fare capire come Pino sia nato come artista, la sua identità culturale e come si è rivista nelle sue opere”.

Il figlio di Pino ha continuato a raccontare: “La seconda parte invece, inizia dalla discografia, per ogni album ci sono concetti legati al lavoro artistico che mio padre ha fatto, ma anche umano, alla famiglia, per la prima volta abbiamo messo a disposizione l’album di famiglia, attraverso le foto recuperate da mia madre, sono foto che potete ritrovare nelle canzoni, le opere di mio padre erano biografiche”.

La mostra sarà aperta dal 20 marzo al 6 luglio dalle ore 9.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura – giorno di chiusura: mercoledì).

Da oggi, martedì 25 febbraio, i biglietti sono disponibili in prevendita http://ticketone.it/

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