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Addio a Paul Auster, il grande scrittore della “Trilogia di New York”

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Paul Auster, il grande scrittore americano della “Trilogia di New York”, si è spento a 77 anni a causa di un tumore ai polmoni

Addio a Paul Auster, il grande scrittore della “Trilogia di New York”

Paul Auster, il grande scrittore americano della “Trilogia di New York”, si è spento a 77 anni a causa di un tumore ai polmoni

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Addio a Paul Auster, il grande scrittore della “Trilogia di New York”

Paul Auster, il grande scrittore americano della “Trilogia di New York”, si è spento a 77 anni a causa di un tumore ai polmoni

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È morto nella sua casa di Brooklyn il grande scrittore statunitense Paul Auster, considerato uno dei maestri del postmodernismo americano che trovò la sua consacrazione nella “Trilogia di New York. L’autore si è spento a 77 anni a causa di complicazioni dovute a un cancro ai polmoni, come riporta il “New York Times”.

Autore di una vasta produzione, tradotta in italiano da Einaudi, Auster si è dedicato anche alla poesia, alla saggistica e alle sceneggiature cinematografiche, dirigendo anche alcuni film. Ma è con la “Trilogia di New York” del 1987 che arriva la consacrazione: l’opera, composta da “Città di vetro” (1985), “Fantasmi” (1986) e “La stanza chiusa” (1987) rappresenta una sorta di parodia postmoderna del romanzo poliziesco, concentrata sui temi dell’inverosimile e del caso, diventando ben presto una pietra miliare della letteratura del Novecento.

Negli ultimi anni, la sua vita era stata sconvolta dalle vicende giudiziarie del figlio Daniel, morto il 26 aprile 2033 per overdose a 44 anni. Sei mesi prima era diventato il principale sospettato, con tanto di arresto e rinvio a processo, per la morte della figlia di dieci mesi Ruby, trovata in casa morta per un’overdose di fentanyl e eroina.

Paul Auster scoprì la sua malattia soltanto pochi mesi dopo. La sua vita, costellata di eventi tragici, ispirò spesso alcune trame dei suoi romanzi. Scrisse: “I lutti, gli incidenti, gli incontri, i fiori non colti, i sentieri ignorati decidono per nostro conto“: un destino tragico e beffardo per una delle penne più talentuose del Novecento.

di Raffaela Mercurio

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