García Márquez e il romanzo che non doveva essere letto
L’opera postuma di Gabriel García Márquez, “Ci vediamo in agosto” , è stato pubblicato per volere dei figli dello scrittore

García Márquez e il romanzo che non doveva essere letto
L’opera postuma di Gabriel García Márquez, “Ci vediamo in agosto” , è stato pubblicato per volere dei figli dello scrittore
García Márquez e il romanzo che non doveva essere letto
L’opera postuma di Gabriel García Márquez, “Ci vediamo in agosto” , è stato pubblicato per volere dei figli dello scrittore
«Questo libro non mi convince, bisogna distruggerlo».
Per fortuna non è andata così. A dieci anni dalla morte di Gabriel García Márquez (Gabo, per gli amici), l’autore di “Cent’anni di solitudine” e “L’amore ai tempi del colera”, premio Nobel nel 1982, è stato pubblicato – per volere dei figli dello scrittore, che aveva chiesto di non farlo – “Ci vediamo in agosto” (Mondadori).
Un romanzo breve che offre al lettore un omaggio alla femminilità e alla sensualità matura, una storia di libertà e desiderio che non si placano con l’età o con l’amore coniugale. Il contesto esalta la trama: atmosfere caraibiche, odori, suoni e colori.
La protagonista è Ana Magdalena Bach, 46 anni, sposata da 27 con Doménico Amarís, direttore d’orchestra. Figlia di un musicista, ha un figlio violoncellista e una figlia che prende i voti e si rifugia in convento. C’è molta musica nel romanzo: Debussy, Čajkovskij, Béla Bartók. Ogni anno, il 16 agosto, Ana Magdalena raggiunge l’isola dei Caraibi dove è sepolta sua madre. Il traghetto, un taxi, un mazzo di fiori e una notte in un hotel. La protagonista si trasforma in un’altra donna che esplora la propria sensualità e la trasforma in arma di conquista.
In quella notte si concede a un uomo sconosciuto incontrato in hotel, in un ristorante. Una trasgressione che diventa irrinunciabile. Una volta l’anno, con la complicità di musica e gin, Ana Magdalena sfodera tutta la sua malizia. “Ci vediamo in agosto” conferma la grandezza di Garcia Marquez.
di Diego La Matina
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