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Lex Luthor

Il genio oscuro contro l’onnipotenza di Superman

Lex Luthor, ,l’unico capace di sfidare l’onnipotenza di Superman. Uno dei personaggi più versatili del panorama supereroistico della DC Comics

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Il genio oscuro contro l’onnipotenza di Superman

Lex Luthor, ,l’unico capace di sfidare l’onnipotenza di Superman. Uno dei personaggi più versatili del panorama supereroistico della DC Comics

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Il genio oscuro contro l’onnipotenza di Superman

Lex Luthor, ,l’unico capace di sfidare l’onnipotenza di Superman. Uno dei personaggi più versatili del panorama supereroistico della DC Comics

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Lex Luthor, ,l’unico capace di sfidare l’onnipotenza di Superman. Uno dei personaggi più versatili del panorama supereroistico della DC Comics

Lo scienziato pazzo è una maschera classica del fumetto che fa presto la sua comparsa anche nella platea degli avversari di Superman. Lo sceneggiatore Jerry Siegel e il disegnatore Joe Shuster inseriscono un racconto di Luthor già nella storia “The Atomic Disintegrator” del numero 26 della testata “Action comics”, quando il superuomo da loro creato era apparso appena nella prima uscita. Al suo esordio nel 1940, l’avversario di Superman è tuttavia molto diverso da come viene rappresentato adesso. Indossa una tunica rossa che lo fa assomigliare a Ming, l’imperatore malvagio della striscia a fumetti classica “Flash Gordon”, ma soprattutto ha una chioma fulva. Una caratterizzazione comunque sommaria che arriva a presentarlo col cognome ma senza il nome, che verrà deciso e rivelato come Lex (diminutivo di Alexander) soltanto vent’anni dopo. L’atteggiamento è già sprezzante e machiavellico nonostante la sua attenzione non sia concentrata sul kryptoniano adottato dalla Terra. Superman si palesa mentre Luthor è in altre faccende affaccendato, rovinandogli il piano di interrompere una conferenza di pace tramite un raggio disintegratore. Il diabolico inventore pare morire al termine della storia che l’aveva presentato quando l’eroe distrugge il suo dirigibile ma – con gran soddisfazione del pubblico che s’interrogava sul suo destino a suon di lettere – Luthor torna presto in azione per rubare all’esercito statunitense una macchina capace di indurre terremoti. Anche stavolta ‘muore’ alla fine dell’avventura. La resurrezione o quantomeno l’apparente dipartita di questo malvagio diviene presto una costante, utile ad ammantarlo di mistero e fascino. Uno scomparire e riapparire continuo che porta in errore il disegnatore Paul H. Cassidy (responsabile della S sul costume dell’eroe) quando disegna Luthor calvo nel quarto albo della serie “Superman” (sempre del 1940).

L’alopecia fulminea non toglie però nulla al fascino di questo supercattivo, anzi. Per quanto Luthor fallisca sempre, l’ammissione implicita dei creatori è infatti che persino Superman sia incapace di ucciderlo. Se a Cristo è bastato ritornare dalla morte una volta sola perché divenisse di culto, Luthor lo fa invece svariate volte. Senza sforzo, mentre sta mettendo in atto un suo nuovo piano nefasto. Come quando, un anno prima di Hiroshima e Nagasaki, vuole usare una bomba atomica contro il suo nemico e il Dipartimento americano della Difesa – preoccupato per la fuga di notizie – chiede all’editore di ritardare la pubblicazione del numero. Che un uomo mortale possa sempre sfuggire alla morte dopo ogni scontro lo rende di fatto un avversario all’altezza di Superman, umiliando la superforza e i poteri quasi divini del supereroe. Sebbene anche il kryptoniano abbia un’intelligenza sopra la media, negli anni è naturale che questo spinga a una polarizzazione fra i due caratteri. Luthor diventerà sempre più manipolatorio e sottile, riuscendo addirittura a uccidere la sua nemesi nel 1961 (anche se in una storia ‘non canonica’). Nella sua evoluzione Lex Luthor diviene così un controverso campione dell’umanità perché si dimostra capace di sfidare l’onnipotenza di Superman, grazie sia al suo ingegno che alla sua forza di volontà. Una caratteristica che lo porterà anche a rivestire ruoli da antieroe o finanche positivi, caratterizzandolo come uno dei personaggi più versatili del panorama supereroistico della DC Comics.

Di Camillo Bosco

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