Ilaria Cuzzolin de La Ragione vince il premio giornalistico Simona Cigana
Il riconoscimento dato alla nostra collega si inquadra nell’impegno che il nostro giornale svolge quotidianamente nel tentativo di raccontare la guerra in modo obiettivo
| Editoria
Ilaria Cuzzolin de La Ragione vince il premio giornalistico Simona Cigana
Il riconoscimento dato alla nostra collega si inquadra nell’impegno che il nostro giornale svolge quotidianamente nel tentativo di raccontare la guerra in modo obiettivo
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Ilaria Cuzzolin de La Ragione vince il premio giornalistico Simona Cigana
Il riconoscimento dato alla nostra collega si inquadra nell’impegno che il nostro giornale svolge quotidianamente nel tentativo di raccontare la guerra in modo obiettivo
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Il riconoscimento dato alla nostra collega si inquadra nell’impegno che il nostro giornale svolge quotidianamente nel tentativo di raccontare la guerra in modo obiettivo
Con l’articolo “Come la nuova arma di Putin colpisce un piccolo mugnaio del Friuli Venezia Giulia” Ilaria Cuzzolin, giornalista de La Ragione, ha vinto il primo premio nella categoria economia e artigianato del Premio Simona Cigana organizzato dal Circolo della stampa di Pordenone e sostenuto dal Coni, Banca di Credito Cooperativo di Pordenone, Federazione delle Bcc del Friuli Venezia Giulia e dalla famiglia Cigana, che nel 2007, ha perso la figlia giornalista di soli 30 anni a seguito di un malore improvviso. “Ilaria Cuzzolin, con il suo articolo, ha dimostrato di come si possa trattare un argomento di carattere locale in un ‘ottica nazionale e internazionale” si legge nell’attestato del riconoscimento.
Questo premio rientra nell’impegno che la redazione tutta dedica quotidianamente dal primo giorno, al tema della guerra russo-ucraina. Con il podcast “Il Ricatto di Putin” che si avvicina a registrare i 200mila ascolti e la rubrica “cronache di guerra”, in cui analizziamo il conflitto anche sul campo di battaglia, arrivando a volte a prevedere quello che accadrà di lì a breve o anticipando quello che poi si leggerà su tutti gli altri grandi giornali. Con il nostro lavoro cerchiamo di coprire e capire il conflitto in ogni sua sfaccettatura: ragionando sugli scenari geopolitici, ascoltando le testimonianze dei sopravvissuti e dei profughi di guerra, seguendo l’impatto socio-economico. Proprio di quest’ultimo aspetto si è occupata la nostra collega, che ha trattato il tema dell’escalation del prezzo del grano come diretta conseguenza delle enormi speculazioni che solo l’accordo di Istanbul è riuscito a calmierare. Per ora. Come sollecitato anche l’altro giorno dal Segretario generale dell’ONU Antonio Guteress ” è fondamentale infatti che, la prossima estate, l’accordo venga rinnovato”.
Noi de La Ragione, invece, non possiamo che rinnovare il nostro impegno a raccontarvi il conflitto con sguardo critico e lucido, convinti che anche questa dell’informazione sia un’arma capace di fare la sua parte, schierata dal lato della libertà.
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