La polemica tra Melissa Satta e la giornalista sportiva Alessia Tarquinio ha evidenziato come l’aspetto fisico sia ancora un parametro di giudizio troppo ingombrante. La verità è che la bellezza capita: non è un merito né una colpa.
Gli interventi della soubrette Melissa Satta, nel nuovo programma Sky Calcio Club condotto a fianco di Fabio Caressa, sono stati poco graditi da alcuni spettatori che si sono accaniti contro la showgirl. Effettivamente la Satta, in più occasioni, si è dimostrata non all’altezza della situazione. A sorpresa, a prendere le difese della showgirl ci ha pensato Alessia Tarquinio, ex giornalista di Sky Sport, che sul proprio profilo Instagram ha chiesto agli haters di smetterla: “Lei non è una giornalista sportiva, nella vita ha scelto di fare un altro mestiere”. Così avrebbe giustificato la poca professionalità dimostrata durante lo show.
Difesa che però non è stata ben accolta dalla Satta, che ha accusato la giornalista sportiva di poca solidarietà femminile. L’ex compagna del giocatore Prince Boateng ha preferito utilizzare il proprio seguito mediatico per riportare all’attenzione sull’aspetto positivo di questa esperienza: la possibilità di apprendere da colleghe brave – e perché no, magari pure belle! – per poter crescere professionalmente. Certamente è importante che la professionalità venga premiata ma non si può non tenere conto di come anche la bellezza sia un fattore determinante quando si parla di televisione. La chiave sta nel trovare un equilibrio tra le due. Il problema – secondo le rimostranze espresse dalla Tarquinio – risiede nel fatto che nel 99% dei casi a scegliere i conduttori di un programma tv siano gli uomini, che darebbero più importanza all’apparenza che alle capacità professionali. Da questa vicenda emergono due cose:
- la prima è che se si entra in un mondo nuovo, è molto più facile essere bersaglio delle critiche quando si sbaglia.
- la seconda è che essere belle esteticamente è un’arma a doppio taglio.
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