Matteo Renzi cambia vita: nuovo direttore de Il Riformista
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In una conferenza stampa l’annuncio da parte di Matteo Renzi: “Sarò il nuovo direttore de Il Riformista”. Nuova avventura per dimenticare il flop elettorale?

Matteo Renzi cambia vita: nuovo direttore de Il Riformista
In una conferenza stampa l’annuncio da parte di Matteo Renzi: “Sarò il nuovo direttore de Il Riformista”. Nuova avventura per dimenticare il flop elettorale?
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Matteo Renzi cambia vita: nuovo direttore de Il Riformista
In una conferenza stampa l’annuncio da parte di Matteo Renzi: “Sarò il nuovo direttore de Il Riformista”. Nuova avventura per dimenticare il flop elettorale?
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AUTORE: Ilaria Cuzzolin
Solo qualche giorno fa Matteo Renzi aveva detto di volersi prendere un po’ di tempo per sé ma è evidente che l’ex presidente del Consiglio o non sa starsene con le mani in mano nemmeno un istante oppure non ha davvero idea di cosa significhi dirigere un giornale in termini di impegno. Da oggi, infatti, Renzi è ufficialmente il nuovo direttore de Il Riformista, edito da Romeo con l’Unità, giornale storico che ha sempre rappresentato la sinistra.
Da rito, il senatore Renzi ha ringraziato il direttore uscente Pietro Sansonetti e ha poi aggiunto: “Grazie per il lavoro di questi anni. Ho una passione vera con tutto ciò che ha a vedere con verità e viralità. Dopo la sconfitta referendaria l’unica cosa che dissi è che ‘stiamo entrando nell’era della post verità. La verità del Riformista sta nel non essere nel sovranismo di Giorgia Meloni né con la linea del Pd di Elly Schlein e del Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte“.
Probabile che d’ora in poi starà con la verità di Renzi, ovvero quella del Terzo Polo.
Va detto che l’ex sindaco di Firenze è sempre stato un ottimo comunicatore dai tempi che furono. La strategia di girare l’Italia con il camper, il suo modo di parlare in maniera schietta agli italiani, lo aiutarono nella campagna elettorale che poi lo portò alla vittoria. Dopodiché, dal punto di vista dei consensi, un declino che ha raggiunto ora il suo momento più basso, con il suo partito che non è riuscito a lasciare il segno in occasione delle ultime elezioni né alle amministrative né alle regionali. Sicuramente la sua posizione di relatore e consulente per diverse società riconducibili ai paesi arabi – da cui pare abbia percepito parcelle milionarie – non lo hanno aiutato dal punto di vista dell’immagine. Da qui, forse, la scelta di buttarsi nel mondo del giornalismo a tutto tondo e non più da editorialista una tantum? Intanto, auguri di buon lavoro al collega!
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