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Ra’s al Ghul

Ra’s al Ghul, il cattivo che hai in famiglia

Talvolta i supercattivi dei fumetti approcciano i loro nemici con obiettivi inusuali. Alcuni addirittura per mettere su famiglia. Ra’s al Ghul, ad esempio, è alla ricerca della figlia

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Ra’s al Ghul, il cattivo che hai in famiglia

Talvolta i supercattivi dei fumetti approcciano i loro nemici con obiettivi inusuali. Alcuni addirittura per mettere su famiglia. Ra’s al Ghul, ad esempio, è alla ricerca della figlia

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Ra’s al Ghul, il cattivo che hai in famiglia

Talvolta i supercattivi dei fumetti approcciano i loro nemici con obiettivi inusuali. Alcuni addirittura per mettere su famiglia. Ra’s al Ghul, ad esempio, è alla ricerca della figlia

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Talvolta i supercattivi dei fumetti approcciano i loro nemici con obiettivi inusuali. Alcuni addirittura per mettere su famiglia. Ra’s al Ghul, ad esempio, è alla ricerca della figlia

Talvolta i supercattivi dei fumetti approcciano i loro nemici con obiettivi inusuali. Alcuni addirittura per mettere su famiglia. Nel primo episodio in cui appare Ra’s al Ghul, la ‘testa di demone’ (questo il significato del suo nome in arabo) è alla ricerca della figlia. Qualcuno ha rapito lei e Robin, la colorata spalla del vigilante, fornendo il pretesto per un’avventura di Batman dal sapore noir e orientaleggiante. Ra’s al Ghul si presenta quindi al cavaliere oscuro come un personaggio potente e dalle vaste risorse – tanto da aver già scoperto che chi si nasconde dietro la maschera da pipistrello è Bruce Wayne – ma anche come un padre bisognoso di aiuto. Batman ha invece conosciuto Talia al Ghul appena un mese prima, nel numero 411 di “Detective Comics” (maggio 1971) in cui la ragazza ha ucciso il Dr. Ebenezer Darrk per salvare la vita del paladino di Gotham City. Un gesto notevole, visto che Darrk e Talia facevano entrambi parte della Lega degli Assassini (ispirata alla vera setta islamica dei Nizariti), ma il fascino di Bruce ha la meglio sui legami ‘professionali’ dell’assassina.

Così, quando nel numero 232 di “Batman” del mese dopo appare Ra’s, i lettori capiscono subito che gatta ci cova. Un sospetto nato dalla tempestività dell’apparizione, non dal salto fra serie. A un italiano potrebbe sembrare bislacco che un personaggio si muova fra più collane editoriali, ma per gli statunitensi è invece normalissimo e – se adesso la crisi dei supporti cartacei ha un po’ appannato questa pratica – un tempo era visto come il percorso migliore per sfruttare la redditività di una proprietà intellettuale. Per questo motivo gli scrittori Dennis O’Neil e Julius Schwartz e il disegnatore Neal Adams avevano pensato di inserire questo nuovo avversario di Batman in una campagna editoriale più elaborata del solito, capace di solleticare la fantasia del lettore. Un obiettivo raggiunto, visto che Ra’s si presenta da subito come una figura inquietante e ambigua, all’apparenza elegante ma in là con gli anni e distinto dal colore verde dei suoi abiti e della sua chioma brizzolata e mefistofelica.

Batman fa finta di credere all’intruso che si è trovato nel suo sancta sanctorum (la Batcaverna) e parte per la missione. Preoccupato soprattutto per la sorte del suo giovane protetto, il cavaliere oscuro raggiunge addirittura la sede della Lega degli Assassini sulle montagne himalayane. Qui, praticamente dentro casa al Ghul, Ra’s rivela finalmente il suo obiettivo: l’infatuamento di sua figlia Talia per Bruce Wayne si è rivelato un affare tanto serio da richiedere un test per il possibile genero, su cui ricadrebbe anche il futuro comando degli assassini. Ra’s è infatti vecchio di secoli e, nonostante sia capace di resuscitare grazie ai poteri dei Pozzi di Lazzaro di proprietà della Lega degli Assassini, ha capito che la loro efficacia si sta indebolendo ed è alla ricerca di un successore. Una trama più adatta al cast di “Beautiful” che a Batman, che tuttavia riesce a portare l’eroe di Gotham in uno spazio grigio dove sono le stesse forze del male a concupirlo quale condottiero.

Nonostante il diniego di Batman a entrare ufficialmente in questa famiglia criminale, Talia concepirà comunque con lui un figlio di nome Damian che diverrà anche uno dei Robin. A Ra’s, rimasto senza erede professionale, non rimarrà che godersi un po’ la parte del nonno fra gli occasionali progetti di ridurre la razza umana di qualche miliardo di unità. Tentativi sventati puntualmente da Batman, alla faccia di qualsiasi familismo amorale.

di Camillo Bosco

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