Una pozione che contrastò il buonismo
| Editoria
Il 5 gennaio di 135 anni fa usciva un capolavoro di sempreverde attualità: “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”. Un inno contro il buonismo e il conformismo, un richiamo alle contraddizioni dell’uomo.

Una pozione che contrastò il buonismo
Il 5 gennaio di 135 anni fa usciva un capolavoro di sempreverde attualità: “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”. Un inno contro il buonismo e il conformismo, un richiamo alle contraddizioni dell’uomo.
| Editoria
Una pozione che contrastò il buonismo
Il 5 gennaio di 135 anni fa usciva un capolavoro di sempreverde attualità: “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”. Un inno contro il buonismo e il conformismo, un richiamo alle contraddizioni dell’uomo.
| Editoria
«Mi avvicinai alla verità, la cui parziale scoperta doveva portarmi a un così spaventoso naufragio: che l’uomo non è in verità uno ma duplice». Avvezzi come siamo a celebrare anniversari consolatori, rischiamo di scordarci d’una ricorrenza che merita tutta la nostra attenzione: il 5 gennaio del 1886, 136 anni fa, usciva in volume un capolavoro destinato a metter l’umanità di fronte a uno specchio. Titolo di quest’opera: “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, vergata dallo scrittore scozzese Robert Louis Stevenson.
Ora, sarà pur vero che – tolti il pallone, il whisky, i kilt e le cornamuse – in Scozia sia facile annoiarsi. Ma il libro incentrato sulla doppiezza dell’umanità, sulla sua eterna spaccatura tra bene e male, tra eros e thanatos, tra libertà e costrizione, è stato e resta un capolavoro. Una mistura cartacea contro il buonismo facile dei nostri tempi, contro il gusto d’assolversi in nome del conformismo e non dello stare al mondo.
In fondo – dopo la pedagogia facile e fideistica di Adamo ed Eva, di Caino e Abele, di Abramo e Isacco, del padre e del figliol prodigo – gli alambicchi chimici del dottor Jekyll e di mister Hyde sono quanto di più contemporaneo la letteratura possa dirci sulle nostre contraddizioni. Comprese quelle della psiche. Ha scritto Stevenson, nel suo racconto: «Jekyll provava molto più che l’interesse di un padre; Hyde molto meno che l’indifferenza di un figlio». Sconsolante? Sì. Molto. Del resto, da che mondo è mondo, l’umanità si alimenta di contraddizioni.
Di Aldo Smilzo
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

“La vita normale”, il nuovo libro di Yasmina Reza
27 Maggio 2025
“La vita normale”, il nuovo libro di Yasmina Reza non è un romanzo e neppure una raccolta di rac…

A salvare il mondo dell’editoria saranno i giovani
20 Maggio 2025
Sorpresa: a salvare il mondo dell’editoria saranno i giovani. Demolendo quel luogo comune che li…

La serie “Empowered” di Adam Warren
14 Maggio 2025
In una necessaria semplificazione interpretativa spesso diffusa in Europa si perdono tante picco…

Le origini nebulose e contraddittorie di Vedova Nera
07 Maggio 2025
Come ogni spia che si rispetti, anche la Vedova Nera della Marvel Comics ha delle origini nebulo…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.