Diesel e la sua democratica evoluzione
Diesel nasce nel 1978 dall’intuizione di Renzo Rosso: Il nome Diesel, semplice e universale, incarnava l’idea di energia alternativa

Diesel e la sua democratica evoluzione
Diesel nasce nel 1978 dall’intuizione di Renzo Rosso: Il nome Diesel, semplice e universale, incarnava l’idea di energia alternativa
Diesel e la sua democratica evoluzione
Diesel nasce nel 1978 dall’intuizione di Renzo Rosso: Il nome Diesel, semplice e universale, incarnava l’idea di energia alternativa
Diesel nasce nel 1978 dall’intuizione di Renzo Rosso, figlio di agricoltori che a 15 anni cuciva jeans con la Singer della madre. Quei primi modelli, a zampa e vita bassa, erano già ribellione ai canoni dell’epoca. Il nome Diesel, semplice e universale, incarnava l’idea di energia alternativa.
Nel 2002 Rosso fonda OTB (Only the Brave), holding che oggi controlla marchi come Maison Margiela, Marni, Jil Sander, Viktor&Rolf e Amiri. Non solo business: OTB vuole essere polo alternativo ai colossi del lusso, unendo brand anticonformisti e sostenendo progetti sociali tramite la OTB Foundation, attiva in inclusione e solidarietà internazionale.
Nel 2020 approda in Diesel Glenn Martens, designer belga che ha riportato il denim al centro, trattandolo come materiale nobile e universale. Con lui Diesel ha rafforzato la sua identità pop, coraggiosa e libera da etichette.
Su questa linea arriva la SS26, che non sfila in passerella ma invade le strade di Milano con una Egg Hunt: una caccia alle uova digitale e popolare. Nei videogiochi “easter egg” significa contenuto nascosto; qui ogni uovo è un look da sbloccare. Registrandosi online si riceve un timer per la caccia e scansionando i QR code si vincono premi esclusivi. L’uovo diventa così simbolo di rinascita, perfetta metafora della capacità Diesel di rigenerarsi senza perdere autenticità.
Il cuore dell’evento è in Piazza Beccaria, aperta a tutti con dj set, installazioni e aree food. Nessun invito, nessun accredito: Diesel porta la moda tra le persone, lontana dalle passerelle blindate e inaccessibili.
La collezione vive di contrasti e stratificazioni, come il tempo che stiamo attraversando. Il denim, materia prima simbolo del brand, è portato a lavaggi estremi e trattamenti che lo trasformano in scultura. Martens lavora sulla decostruzione: abiti smontati e ricomposti, silhouette spezzate, gonne e trench aperti e richiusi in modi inattesi. Ma c’è anche la costruzione couture: bustier in denim e abiti lunghi che, dalla materia grezza, diventano quasi architettura.
La SS26 di Diesel racconta così la moda come specchio del presente: complesso, da destrutturare e ricomporre in forme nuove, più vicine a una contemporaneità che cerca correzione ed equilibrio. Una rinascita che trova nell’uovo la sua metafora perfetta.
Questo è il format della moda democratica: etica, sostenibile, inclusiva. Con Egg Hunt il concetto è chiaro: passerelle e realtà possono camminare insieme, rendendo così la moda davvero per tutti.
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- Tag: moda
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