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Demna Gvasalia

L’arrivo di Demna Gvasalia alla direzione artistica di Gucci

Ci ha pensato il mondo della moda a stabilire il nome e la portata detonante della bomba più distruttiva del pianeta: si chiama Demna Gvasalia ed è stata sganciata nella sala dei gioielli del lusso più lusso che ci sia, al cospetto del trono di Gucci

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L’arrivo di Demna Gvasalia alla direzione artistica di Gucci

Ci ha pensato il mondo della moda a stabilire il nome e la portata detonante della bomba più distruttiva del pianeta: si chiama Demna Gvasalia ed è stata sganciata nella sala dei gioielli del lusso più lusso che ci sia, al cospetto del trono di Gucci

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L’arrivo di Demna Gvasalia alla direzione artistica di Gucci

Ci ha pensato il mondo della moda a stabilire il nome e la portata detonante della bomba più distruttiva del pianeta: si chiama Demna Gvasalia ed è stata sganciata nella sala dei gioielli del lusso più lusso che ci sia, al cospetto del trono di Gucci

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Ci ha pensato il mondo della moda a stabilire il nome e la portata detonante della bomba più distruttiva del pianeta: si chiama Demna Gvasalia ed è stata sganciata nella sala dei gioielli del lusso più lusso che ci sia, al cospetto del trono di Gucci

Ci ha pensato il mondo della moda a stabilire il nome e la portata detonante della bomba più distruttiva del pianeta. Si chiama Demna Gvasalia. Ed è stata sganciata nella sala dei gioielli del lusso più lusso che ci sia, al cospetto del trono di Gucci. Per i profani potrebbe sembrare una banalità, in realtà si tratta dell’evento dell’anno. Ossimoro destinato a far ballare 17 miliardi di euro, ovvero il ricavo nel 2024 del gruppo Kering, proprietario del marchio. Per tutta la giornata di ieri il titolo in Borsa ha risentito della notizia con ribassi clamorosi. Segnalando le preoccupazioni del mercato sulla capacità dello stilista di risollevare il brand dalla crisi di vendite.

Scegliere il russo-georgiano Gvasalia alla direzione artistica di Gucci è come far volare un missile fra le farfalle. La “demnazione” del georgiano è fin qui ben nota. Da dieci anni guida la visione surreale di Balenciaga, probabilmente facendo rivoltare monsieur Cristòbal nella tomba, sicuramente portando notorietà iconica alla maison, nonostante i fatturati – come quelli dell’intero gruppo di Pinault – siano in caduta libera. Innumerevoli le provocazioni condotte da Demna, le sfide e le scelte controverse, sia per quanto concerne la comunicazione che lo stile. Nelle sue sfilate ricorrono denunce politiche alle guerre anche subite personalmente.

La famiglia Gvasalia fu infatti tra quelle in fuga dalla Georgia verso Tbilisi. Quando, nel 1993, la città di Sukhumi subì i terribili bombardamenti orchestrati dalle forze secessioniste supportate dalla Russia. Demna ha dichiarato di ricordare perfettamente come il padre (un meccanico georgiano) e la madre (russa) abbiano salvato la famiglia. Scambiando due kalashnikov per un cavallo, utilizzato per superare le montagne. In una serie di interviste Demna Gvasalia ha ricordato l’abbattimento di elicotteri, la morte di civili bruciati, il lutto personale e la tragedia collettiva della guerra.

La condizione di rifugiato politico lo accompagnò in Germania, dove studiò economia. Per poi trasferirsi in Belgio, dove si è diplomato all’Accademia reale di Belle arti manifestando tutto il suo controverso, indubbio talento. Suoi sono i sacchetti di patatine “Lay’s” diventati nel 2022 una clutch da 2mila dollari. Stessa fine hanno fatto i sacchetti neri della spazzatura, assurti a maxi borse con il nome di “Trash Pouch”, sempre per 2mila modici euro. Dalla spazzatura alle sneakers luride, bucate e massacrate la strada è breve: ne ha fatte produrre soltanto 100 pezzi, che ora si trovano solamente alle aste e a prezzi esorbitanti.

Un ritorno all’estetica grunge o gli ultimi colpi di coda dello scorpione moda? Qualche caduta di stile ha portato anche a una parvenza di boicottaggio nel 2022, quando Balenciaga ha prodotto una campagna di comunicazione fortemente criticata: al centro delle immagini, bambini fotografati accanto a bambole e oggetti dai connotati fetish legati al mondo del Bdsm. Il tribunale del web in quel caso non ha sentito ragioni e Demna ha ritirato gli scatti incriminati.

Che cosa succederà ora? Difficile dirlo, dato che alla notizia dell’arrivo di Gvasalia al timone di Gucci si è aggiunta anche quella del pensionamento della Donatella nazionale. La sorella di Gianni Versace – a capo del gruppo dal 1997 – lascia il posto a Dario Vitale, proveniente da Miu Miu (la linea giovane di Prada), e si ritaglia il ruolo di ambasciatrice del marchio nel mondo. Un avvicinamento, quello fra Versace e il Gruppo Prada, di cui si parla da settimane e che potrebbe preludere alla nascita del più redditizio e lussuoso gruppo fashion mondiale.

Prada vive un’autentica stagione d’oro, con ricavi arrivati a oltre 5 miliardi di euro e profitti in corsa del 25% (dopo quattro anni di crescita a doppia cifra) che possono agevolmente far pensare ad acquisizioni importanti. Il management non commenta i cosiddetti rumors, ma nel pacchetto acquisti ci sarebbero anche le scarpe Jimmy Choo.

di Nathalie Santin

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