L’Intelligenza Artificiale irrompe anche nella moda
Di fronte a sfide globali la moda si avvicina all’intelligenza artificiale non soltanto per reinventarsi, ma per competere e rilanciarsi

L’Intelligenza Artificiale irrompe anche nella moda
Di fronte a sfide globali la moda si avvicina all’intelligenza artificiale non soltanto per reinventarsi, ma per competere e rilanciarsi
L’Intelligenza Artificiale irrompe anche nella moda
Di fronte a sfide globali la moda si avvicina all’intelligenza artificiale non soltanto per reinventarsi, ma per competere e rilanciarsi
Modelli che in realtà sono avatar, vestiti confinati nella dimensione digitale, passerelle virtuali. Qualche mese fa la moda ha attraversato lo specchio digitale e con l’edizione 2025 della Metaverse Fashion Week – un evento globale che ha chiamato a raccolta marchi tradizionali e designer cyberpunk – si è proposta in uno spazio completamente virtuale. Niente passerelle reali, niente tessuti da sfiorare: solo ambientazioni 3D, indossatori fatti di pixel e abiti come opere d’arte di tecnologia digitale, acquistabili anche dagli utenti collegati da remoto. Un cambio di paradigma che testimonia l’ingresso definitivo dell’intelligenza artificiale nel cuore pulsante dell’estetica contemporanea.
Ma cosa succede quando creatività e algoritmi iniziano a condividere lo stesso spazio? Il mondo della moda e le filiere collegate al settore sono indissolubilmente legati alla creatività umana e al valore dell’artigianalità. Ma, sotto la spinta dell’intelligenza artificiale, stanno vivendo un profondo cambiamento. Una rivoluzione partita dal marketing: basti pensare alla collaborazione tra Balenciaga e Fortnite per la realizzazione di una collezione di capi digitali; l’utilizzo da parte di marchi come Prada e Louis Vuitton di personaggi del mondo del gaming chiamati a fare da testimonial; oppure la campagna di Dior che, accanto alla modella reale Bella Hadid, ha visto protagonista Lil Miquela, una mannequin generata dall’intelligenza artificiale.
A essere investita dall’onda d’urto digitale è in realtà l’intera filiera: dalla progettazione alla produzione, dalla gestione degli stock all’esperienza del cliente. «La tradizione produttiva resta importante, ma la componente digitale oggi è fondamentale in tutte le aree» spiega Gianni Gallucci, direttore generale della Gallucci Shoes,azienda calzaturiera marchigiana con una lunga tradizione familiare. «I programmi per la creazione dei modelli in 3D, che utilizziamo da tempo, oggi sono stati implementati con l’intelligenza artificiale. Prima si realizzavano i prodotti e poi si pensava a come raccontarli. In questo momento invece le due fasi avvengono contestualmente, consentendoci di arrivare alla prova del mercato ancora più preparati».
Di fronte a sfide globali la moda si avvicina all’intelligenza artificiale non soltanto per reinventarsi, ma per competere e rilanciarsi. Il mercato della moda digitale è in forte espansione: si prevede che passerà da 1,2 miliardi di dollari nel 2023 a 2,5 miliardi entro la fine di quest’anno, grazie alla diffusione di tecnologie come la realtà aumentata e gli avatar nel Metaverso. Il 70% della Generazione Z è disposto ad acquistare capi esclusivamente digitali, soprattutto per piattaforme social e di gaming come Roblox, Fortnite e Zepeto. La tecnologia di prova virtuale degli abiti influenzerà fino a 120 miliardi di dollari di vendite globali.
Intanto Roblox ospita ogni mese oltre 50 milioni di esperienze legate alla moda, diventando una passerella virtuale centrale per i marchi: «La moda è sempre più ibrida, tra umano e digitale» osserva Michela Musto, architetto e ricercatrice dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. «La virtualizzazione va di pari passo con l’utilizzo dei social e la trasposizione della nostra vita sulle piattaforme. Ma in futuro vedremo rafforzare la relazione tra ciò che indossiamo e il corpo. È uno dei fronti più interessanti: quello degli abiti ‘intelligenti’, che cioè si relazionano col corpo umano in modo attivo, amplificando le possibilità espressive e funzionali della moda. L’abito smette di essere un oggetto statico e diventa un’entità dinamica e reattiva, capace di relazionarsi con chi lo indossa e con l’ambiente circostante. Le implicazioni sono infinite, dalla salute all’intrattenimento».
di Valentina Monarco
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- Tag: AI, intelligenza artificiale
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