I dati confermano che i vaccini stanno facendo il loro lavoro, con effetti positivi. Le conseguenze mediche e le ospedalizzazioni si riducono, mentre un anno fa accadeva l’opposto.
La quarta ondata, partita a metà luglio e meno intensa delle precedenti, si è quasi completamente esaurita. È da inizio settembre che il trend dei nuovi casi è in costante diminuzione così come è in riduzione la curva dei decessi.
Per tutta l’estate, la curva dei contagi si è mantenuta al di sopra di quella dello scorso anno, ma dobbiamo tener presente che oggi la circolazione del virus è decisamente superiore rispetto a un anno fa: la variante Delta, che da circa quattro mesi è largamente prevalente in Italia, è del 40-60% più trasmissibile della Alfa.
Più che soffermarsi sul livello dei contagi, risulta più indicativo guardare l’andamento dell’epidemia. I ricoveri, contrariamente a quel che accadeva un anno fa, sono in diminuzione: anche grazie ai vaccini, calano sia i ricoveri ordinari che quelli in terapia intensiva.
Dodici mesi fa la situazione era molto diversa. A metà agosto 2020, il numero di ospedalizzati aveva iniziato a risalire fino a registrare il picco a metà novembre, con circa 2.500 nuovi ricoveri giornalieri e 370 nuovi ingressi in terapia intensiva. Oggi (ottobre 2021), il trend è invece in calo, segno che la pressione ospedaliera è in diminuzione. Nell’ultima settimana (11-17 ottobre 2021) si contano circa 2.500 ospedalizzati (di cui 360in terapia intensiva) contro i 5mila di un anno fa.
Secondo gli ultimi dati Agenas, il tasso di occupazione dei posti letto rimane basso sia in area medica (4,1%) che in terapia intensiva (3,8%). Nessuna Regione presenta percentuali superiori rispetto alle soglie di allarme (15% per l’area medica, 10% per la terapia intensiva). In area non critica si va dall’8,8% della Calabria all’1,1% del Molise. In terapia intensiva si passa dal 7% di Bolzano alle zero presenze in Valle d’Aosta e Basilicata. Per quanto riguarda la capacità diagnostica, il numero di tamponi effettuati ha ripreso a salire dopo la diminuzione registrata in primavera, anche per effetto della progressiva estensione del Green Pass.
L’aumento, infatti, si deve soprattutto ai test rapidi, cresciuti del 72% da metà luglio a oggi, contro il 17% dei tamponi molecolari. L’effetto dell’obbligo di Green Pass lo si vede anche dall’andamento dei nuovi casi testati, saliti rapidamente dal 15 ottobre. Ora che la quarta ondata, molto più bassa delle precedenti, si sta spegnendo dobbiamo sperare che la stagione fredda e la vita al chiuso non ci riservino una quinta ondata.
di Luca Ricolfi
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