Kate, il male silenzioso nelle giovani donne
La rivelazione di Kate Middleton sul tumore e la chemioterapia intrapresa, apre una riflessione su quel male silenzioso che colpisce le giovani donne
Kate, il male silenzioso nelle giovani donne
La rivelazione di Kate Middleton sul tumore e la chemioterapia intrapresa, apre una riflessione su quel male silenzioso che colpisce le giovani donne
Kate, il male silenzioso nelle giovani donne
La rivelazione di Kate Middleton sul tumore e la chemioterapia intrapresa, apre una riflessione su quel male silenzioso che colpisce le giovani donne
La rivelazione di Kate Middleton sul tumore e la chemioterapia intrapresa, apre una riflessione su quel male silenzioso che colpisce le giovani donne
La rivelazione di un tumore in una giovane donna e madre, scuote. La narrazione di Kate, breve, ma ricca di parole chiave quali ”massa addominale” e “chemioterapia”, ricorda che, seppure prevalenti con l’avanzare dell’età, questi tumori colpiscono anche donne giovani.
Senza allusione al tipo di tumore (cosa che francamente non è importante), ascoltiamo una donna letteralmente “sgretolata” da una diagnosi, un percorso difficile di cura, monito per altre giovani donne: l’età non protegge da alcune forme di tumore quali i tumori ginecologici. Nelle donne giovani sono caratterizzati da prevalenze estremamente diverse, sono eterogenei all’esame diagnostico istologico e variabilmente aggressivi. Nelle donne in età fertile il tumore all’endometrio è raro (15%) ma tendenzialmente maligno, il tumore alla cervice uterina è prevalente e tempestivamente diagnosticato, con buona prognosi anche grazie ai programmi di screening basati sul PAP Test.
Il tumore ovarico è il più aggressivo nelle donne giovani, sebbene raro (2.5% dei tumori femminili) e prevalente dopo i 50 anni. Le statistiche del SEER (Surveillance, Epidemiology, and End Results) riportano che su 19,710 nuovi casi diagnosticati nel 2023, 16% sono donne tra i 45 e 54 anni, 7.1 % tra i 35 e 44 anni, 4.5 % tra i 20-34 anni, 1.4% al di sotto dei 20 anni. Non sarebbero dati epidemiologici allarmanti se non fosse per la natura della malattia, un tumore ”silenzioso”, asintomatico nei primi stadi, tale da essere spesso un riscontro occasionale.
Quando diventa sintomatico, è caratterizzato da dolore addominale (57%) dei casi, sintomi gastrointestinali, inappetenza, perdita di peso, e verosimilmente e’ già in stadio avanzato. La sopravvivenza a 5 anni del 50.8% si riferisce a tutti i casi, e quindi ad un’età media di 70 anni, ma è fortemente condizionata dalla caratterizzazione istologica del tumore.
L’American Association of Cancer ha stimato che 1 su 87 donne può ricevere una diagnosi di tumore ovarico nell’arco della sua vita, ma è confortante il declino annuale del 3% a partire dal 2015 ad oggi, verosimilmente associato alla diffusione dei contraccettivi orali. Sono i fattori di rischio quali familiarità, obesità e mutazioni geniche (BRCA1 e BRCA2), che principalmente si caratterizzano nelle donne in età fertile. Di qui l’importanza della prevenzione, l’attenzione a diffondere la consapevolezza sui test disponibili partendo da una semplice visita ginecologica.
Per quanto devastante sia una diagnosi ad ogni età, è chiaro che nella donna in età fertile, la possibilità di acquisire una sterilità permanente in seguito ad un tumore ginecologico, è una ulteriore aggravante. Negli ultimi anni l’evoluzione della tecnica chirurgica, l’utilizzo di nuovi agenti chemioterapici ed i follow-up ravvicinati hanno portato ad un aumento del tasso di sopravvivenza e della conservazione della fertilità. Oggi si stima che la conservazione della fertilità riguardi in modo variabile il 15-45% dei tumori del collo dell’utero, il 12-34% dei tumori ovarici ed il 5-29% dei tumori dell’endometrio, considerando la tendenza della popolazione a ritardare l’età della prima gravidanza.
La testimonianza di ogni donna giovane è tanto difficile quanto preziosa, e non siamo lontani dal pensare che la giovane Kate guardasse a tante giovani donne e giovani madri.
di Simona Ferraro
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