La buona sanità a Napoli: la storia di Maria Francesca
La buona sanità a Napoli: la storia di Maria Francesca
La buona sanità a Napoli: la storia di Maria Francesca
Restituire buona salute e una normale quotidianità a una bambina di sei anni e alla sua famiglia, è un piccolo miracolo che merita di essere raccontato, specie se accade nella bistrattata Napoli. Caso (che non è un caso) che prende il nome di buona sanità. È la storia di Maria Francesca, salvata dalla sindrome del lobo medio grazie a un intervento di alta chirurgia mini-invasiva. La rara patologia polmonare procurava alla piccola continue infezioni e il progressivo irreversibile collasso di un lobo del polmone destro. L’unica strada percorribile era asportare la parte compromessa, e così è andata: la bambina è stata operata a Napoli, è tornata a casa e sta bene. Eppure fino a qualche giorno fa la sua vita era piena di limitazioni: non poteva correre, salire le scale o semplicemente giocare con i suoi amichetti.
A cambiare il corso della sua storia non è un viaggio della speranza verso altri lidi, ma l’equipe della Chirurgia pediatrica del Policlinico Federico II, guidata dal professor Ciro Esposito. L’intervento è ritenuto tra i più ostici nell’ambito della chirurgia pediatrica, sia per la precisione e abilità tecnica richiesta, sia per l’alto rischio operatorio. “Collaboriamo con diverse città europee e americane per risolvere con tecniche mini-invasive casi complessi – spiega Esposito – al nostro fianco il dottor Steve Rotehnberg, chirurgo pediatra di Denver (Usa) e il dottor Andrea Conforti del Bambin Gesù di Roma”. Solo negli ultimi mesi, oltre 50 pazienti da altre regioni sono stati operati proprio a Napoli. Il Sud che stupisce esiste.Di Maria Francesca Troisi
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