Oblio oncologico, parla Beretta – presidente Fondazione Aiom
Oggi l’ok della Camera alla legge sull’oblio oncologico, il testo ora passerà al Senato. “È un giorno importante ma è solo l’inizio di un percorso”, dichiara Beretta
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Oblio oncologico, parla Beretta – presidente Fondazione Aiom
Oggi l’ok della Camera alla legge sull’oblio oncologico, il testo ora passerà al Senato. “È un giorno importante ma è solo l’inizio di un percorso”, dichiara Beretta
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Oblio oncologico, parla Beretta – presidente Fondazione Aiom
Oggi l’ok della Camera alla legge sull’oblio oncologico, il testo ora passerà al Senato. “È un giorno importante ma è solo l’inizio di un percorso”, dichiara Beretta
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Oggi l’ok della Camera alla legge sull’oblio oncologico, il testo ora passerà al Senato. “È un giorno importante ma è solo l’inizio di un percorso”, dichiara Beretta
“Oggi è un giorno importante ma è solo l’inizio di un percorso”, commenta Giordano Beretta, presidente della Fondazione Aiom (Associazione Italiana Oncologia Medica), in merito all’ok della Camera alla legge sull’oblio oncologico. Con voto unanime, 281 favorevoli e nessun contrario, il testo è stato approvato questo pomeriggio a Montecitorio e ora passerà al Senato. “Mi aspetto che le cose non vadano diversamente rispetto alla Camera, spero che ci sia ampia convergenza”, aggiunge Beretta.
Una legge attesa da tempo, già in atto in altri Paesi europei come Francia, Portogallo, Lussemburgo, Paesi Bassi e Belgio. Quello italiano però è un traguardo che non arriva in ritardo, perché come spiega il presidente della Fondazione Aiom: “Noi abbiamo un sistema sanitario nazionale, negli altri Paesi che hanno già approvato la legge, il problema riguardava i pazienti che dovevano farsi un’assicurazione sanitaria. Questo ha creato delle problematiche molto più urgenti e per questo sono arrivati prima di noi. In realtà in Italia siamo partiti un po’ dopo, ma riusciamo ad arrivare al risultato prima della scadenza posta dalla Commissione Europea per il 2025. Per una volta non siamo così indietro”.
Ma non solo, a differenza degli altri Paesi europei, in Italia l’oblio oncologico prevede due commi degli articoli della legge che ci differenziano da quelle straniere, uno riguarda la contrattazione del lavoro e l’altro le problematiche relative ai percorsi di adozione, che come spiega Beretta: “Anche se non c’è una legge che vieti ad un paziente oncologico di adottare minori, qualcuno potrebbe trovarsi in difficoltà perché nell’ambito di un punteggio di valutazione il mancato oblio oncologico potrebbe farlo passare tra i non eleggibili”.
A Gennaio dello scorso anno, la Fondazione AIOM si è mossa attraverso la raccolta firme e una campagna social #iononsonoilmiotumore per stimolare le istituzioni a creare una legge ad hoc, che desse voce a tutti gli ex pazienti oncologici che fino ad oggi non hanno avuto accesso a mutui, prestiti o assicurazioni perché guariti dal cancro ma malati a vita per la burocrazia. Sulle attività svolte dalla fondazione, Beretta aggiunge: “Aver coinvolto la popolazione, che spesso non era a conoscenza di questo problema – gli stessi pazienti a volte non erano consapevoli – ha portato ad una velocizzazione del percorso legislativo che per noi è stato importante”.
Di Claudia Burgio
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