Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

20 anni PMI: musica, tra presente e futuro

|

Si è tenuto martedì sera a Milano l’incontro per i 20 anni della PMI, tra live set e panel guidati da figure di vertice dell’industria musicale

20 anni PMI

20 anni PMI: musica, tra presente e futuro

Si è tenuto martedì sera a Milano l’incontro per i 20 anni della PMI, tra live set e panel guidati da figure di vertice dell’industria musicale

|

20 anni PMI: musica, tra presente e futuro

Si è tenuto martedì sera a Milano l’incontro per i 20 anni della PMI, tra live set e panel guidati da figure di vertice dell’industria musicale

|

Si è tenuto martedì sera a Milano l’incontro per i 20 anni della PMI, l’associazione dei produttori musicali indipendenti. Un’occasione preziosa, tra live set e panel guidati da figure di vertice dell’industria musicale, per riflettere sul presente e sul futuro del settore. Tra i temi più rilevanti è emerso il ruolo sempre più centrale della tecnologia. Si parla spesso di algoritmo, ma il concetto stesso è cambiato da tempo, come sottolineato da come ha spiegato Carla Armogida (Artist Manager, Exit Music Management): “Parliamo spesso di algoritmi, ma la verità è che sono cambiati profondamente. Se pensiamo a dodici anni fa, eravamo abituati a un modello in cui l’utente scopriva la musica attraverso un suggerimento, un contenitore, una playlist. In parte è ancora così, ma con l’arrivo di piattaforme come TikTok, il paradigma si è completamente ribaltato”. Il cambiamento portato dalla piattaforma social cinese è stato radicale: “Oggi è la musica a raggiungere l’utente, che non si limita più ad ascoltarla, ma la usa. Questo comporta un cambiamento di ruolo: agli artisti è richiesto di diventare, almeno in parte, dei content creator. Devono creare contenuti visivamente attraenti, “sexy”, in grado di piacere e funzionare su TikTok. È cambiato il concetto stesso di musica“.

Come muoversi dunque? “Ci chiediamo spesso: è ancora possibile costruire una carriera artistica sostenibile nel lungo periodo? Secondo me la domanda giusta è un’altra: abbiamo ancora il coraggio di sostenerla? Le piattaforme dovrebbero diventare più simili a finestre che a specchi. I manager dovrebbero essere più pazienti. Chi investe dovrebbe farlo non solo su ciò che è “in hype”, ma anche sull’identità. E gli artisti dovrebbero avere il coraggio di deludere il proprio pubblico, ogni tanto. Il vero problema – che in realtà potrebbe essere la soluzione – è che la nostra industria sembra non avere più tempo. Non diamo tempo agli artisti. Chiunque lavori in questo settore corre contro il tempo. E invece dovremmo fare il contrario: restituire tempo agli artisti. Tempo per sbagliare, per annoiarsi, per cercare.
Il tempo è la risposta
” ha sottolineato Armogida.

Negli ultimi anni abbiamo vissuto un cambiamento epocale”, ha aggiunto Dario Giovannini, Managing Director di Carosello Records. La musica è esplosa: ce n’è troppa. È partita una corsa ai numeri, anche per responsabilità nostra. Non parliamo più di classifiche di vendita, ma di ascolti, di diffusione. Anche il linguaggio che usiamo contribuisce a creare uno squilibrio: parlare di “numeri” e “primi posti” può mettere una pressione enorme sugli artisti.

Dal mio punto di vista c’è una differenza enorme tra fare quantità e costruire carriere. Preferisco avere pochi artisti e non imporre loro delle scadenze. Se firmo un’artista come Emma Nolde, può volerci tre mesi o sei anni: se credo in un progetto, il mio ruolo è accompagnarlo, farlo crescere, non dargli una ricetta preconfezionata. Il centro di tutto deve restare l’artista. Il lavoro di un artista è una maratona, non una gara sui cento metri“. Inevitabile toccare anche il tema dell’intelligenza artificiale e del diritto d’autore. Alessandro Massara, Presidente di Universal Music Italia, ha sottolineato: “Dobbiamo proteggere sempre i nostri copyright, perché il valore delle nostre aziende risiede proprio nei diritti d’autore. E per essere davvero protetti, quei diritti devono avere un valore riconosciuto. Se qualcuno utilizza le nostre opere, deve pagarci. È semplice: il diritto d’autore è un bene, e come tale va tutelato.

Non dobbiamo avere paura né nasconderci. Questa nuova realtà va affrontata a viso aperto: non scomparirà da sola. È qui, esiste. Sta a noi capirla, studiarla, imparare a usarla. Quanti di noi lo stanno facendo davvero? Ogni nuova tecnologia che arriva ha sempre cambiato la nostra vita”.

di Federico Arduini

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

14 Giugno 2025
Ideato e condotto dalla stessa Senhit, “The Purple Night” vedrà la partecipazione di alcuni dei no…
13 Giugno 2025
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Pergola circa il suo album “Stream!” in uscita oggi su t…
11 Giugno 2025
È morto all’età di 82 anni Brian Wilson, co-fondatore dei Beach Boys. Wilson è stato un innovatore…
11 Giugno 2025
A Carbonia (SU) mentre una fan si sente male Al Bano ironizza con i suoi acuti. E il cantante fini…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI