45 anni senza John Lennon
L’8 dicembre di 45 anni fa moriva John Lennon. La sua eredità è qualcosa che trascende la sua discografia
45 anni senza John Lennon
L’8 dicembre di 45 anni fa moriva John Lennon. La sua eredità è qualcosa che trascende la sua discografia
45 anni senza John Lennon
L’8 dicembre di 45 anni fa moriva John Lennon. La sua eredità è qualcosa che trascende la sua discografia
L’8 dicembre di 45 anni fa moriva John Lennon. Di come la vita gli fu tolta, delle ultime ore e degli aneddoti son stati scritti fiumi d’inchiostro in questi decenni e ha poco senso oggi tornare a quella sera davanti al Dakota Building, a quegli spari, a Chapman. Quando penso a Lennon penso alla sua eredità.
Perché l’eredità di John Lennon è qualcosa che trascende la sua discografia. È un ponte gettato tra epoche, una vibrazione, una musica, che continua a propagarsi. Come artista ha rivoluzionato il concetto stesso di canzone: non solo melodia, ma lente per osservare il mondo, uno strumento di contestazione, un invito alla disobbedienza pacifica. Nella sua voce c’era una sincerità disarmante, capace di farsi manifesto politico (“Give Peace a Chance”), confessione privata (“Mother” o quella perla di “God”), utopia collettiva (“Imagine”).
Lennon è stato un unicum, un incastro planetario irripetibile: metà di una delle più significative rivoluzioni musicali del ’900 e, allo stesso tempo, corpo solitario che cercava risposte. Il suo modo di scrivere ha spinto generazioni di artisti verso l’urgenza di dire qualcosa. Ha cambiato la cultura pop, concorrendo alla trasformazione del musicista in figura pubblica dotata di coscienza politica, capace di influenzare movimenti, linguaggi, immaginari.
E ancora oggi, in un mondo che corre all’impazzata senza una meta (questo è), la sua arte continua ad emozionare, ad interrogare, a spingere a immaginare un “noi” più grande: le sue canzoni continuano a parlare per lui.
di Federico Arduini
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- Tag: musica
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