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Addio Coolio, a lui si deve il racconto dei ghetti con ‘Gangsta’s Paradise’

È morto Coolio, il celebre rapper americano di ‘Gangsta’s Paradise. Una vita dedicata alla musica denunciando quella nei ghetti.
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Addio Coolio, a lui si deve il racconto dei ghetti con ‘Gangsta’s Paradise’

È morto Coolio, il celebre rapper americano di ‘Gangsta’s Paradise. Una vita dedicata alla musica denunciando quella nei ghetti.
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Addio Coolio, a lui si deve il racconto dei ghetti con ‘Gangsta’s Paradise’

È morto Coolio, il celebre rapper americano di ‘Gangsta’s Paradise. Una vita dedicata alla musica denunciando quella nei ghetti.
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È morto Coolio, il celebre rapper americano di ‘Gangsta’s Paradise. Una vita dedicata alla musica denunciando quella nei ghetti.
Coolio, il famosissimo rapper degli anni ‘90, è stato trovato privo di vita nel bagno di casa sua a Los Angeles. A rinvenire il corpo, ieri pomeriggio è stato un suo amico ma la notizia è stata data solo oggi. Al momento non si conoscono ancora le cause del decesso ma si suppone sia avvenuto per un arresto cardiaco. Ci lascia così un artista importante della scena hip hop, a soli 59 anni.  “Mentre cammino attraverso la valle dell’ombra della morte, do un’occhiata alla mia vita e mi rendo conto che non mi è rimasto niente. Hanno passato la maggior parte della loro vita vivendo nel paradiso dei gangster […]”cantava Coolio in un brano di protesta e di polemica sociale contro il ghetto e contro la vita di strada. La canzone ‘Gangsta’s Paradise’, nata grazie alla collaborazione con il cantante gospel L.V, ebbe un successo planetario anche perché fu scelta come colonna sonora del film “Pensieri pericolosi” (Dangerous Minds) con Michelle Pfeiffer. Il  brano ispirato a ‘Pastime Paradise’ di Stevie Wonder, fece vincere a Coolio il Grammy Award nel 1995, aggiudicandosi poi un doppio disco di platino e vendendo più di 2 milioni di copie. Fu uno dei primi cantanti che mescolò rap e pop, ma soprattutto, uno dei primi ad aver raccontato la vita di strada, denunciando la povertà dei ghetti attraverso i testi delle sue canzoni, una realtà che lui conosceva bene e non certo per sentito dire.  Nato a Los Angeles, il suo vero nome era Artis Leon Ivey, a soli 17 anni trascorse alcuni mesi di prigione per furto, quando faceva parte della gang losangelina chiamata ‘Baby Crips’. Il suo primo singolo di successo fu ‘Whatcha Gonna Do’, con il quale ebbe il primo contratto discografico con la Ruthless Records di Eazy-E. Da quel momento cominciò la carriera di Coolio e la sua vita cambiò per sempre ma soprattutto, attraverso i suoi testi, cercò di cambiare anche la vita di tantissimi giovani neri americani. Una rivoluzione nata nei quartieri più poveri americani, un mondo che è stato per troppo tempo contaminato dallo stereotipo che fare rap volesse dire essere un gangster o inneggiare ad una vita fatta di estremi, droghe e violenza. Non è così. L’hip hop nasce come cultura per contrastare la violenza e creare una comunità, un luogo in cui i giovani potessero rifugiarsi dalla criminalità. La musica salva e Coolio lo sapeva bene.  Snoop Dogg, Ice Cube e MC Hammer sono stati tra i primi grandi nomi del rap che hanno reso omaggio a Coolio, dopo aver appreso la notizia, così come l’attrice Michelle Pfeiffer che su Instagram ha postato una foto di loro due insieme scrivendo un lungo post ricordo: “La vita è troppo breve…30 anni dopo ho ancora i brividi quando ascolta quella canzone”. Di Claudia Burgio

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