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Alberto Radius

Addio Alberto Radius, fondatore dei Formula 3

Si è spento dopo una lunga malattia Alberto Radius, pilastro della chitarra rock. Fondò i Formula 3
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Addio Alberto Radius, fondatore dei Formula 3

Si è spento dopo una lunga malattia Alberto Radius, pilastro della chitarra rock. Fondò i Formula 3
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Addio Alberto Radius, fondatore dei Formula 3

Si è spento dopo una lunga malattia Alberto Radius, pilastro della chitarra rock. Fondò i Formula 3
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Si è spento dopo una lunga malattia Alberto Radius, pilastro della chitarra rock. Fondò i Formula 3

Che il 2023 non sarebbe stato un anno semplice per gli amanti della musica lo avevamo già capito dalle sue prime settimane, con la scomparsa di giganti della musica del calibro di Jeff Beck e David Crosby. Stamattina il rock di casa nostra si è svegliato senza una delle chitarre più iconiche e fondamentali della sua storia: Alberto Radius. A dare notizia della sua scomparsa, avvenuta all’età di 80 anni, è stata la famiglia con un testo diffuso anche sulla pagina Alberto Radius Fans Club di facebook: “È con profondo dolore e tristezza che la famiglia del Maestro Alberto Radius condivide la notizia della sua scomparsa. Dopo una lunga malattia, si è spento serenamente, accanto ai suoi affetti più cari. La famiglia del maestro Radius chiede, in questo difficile momento, che sia rispettata la privacy che lo ha sempre contraddistinto”.

Nato nel giugno del 1942, Alberto si era avvicinato alla musica e alla sua amata chitarra all’età di soli 12 anni, quando Enrico Ciacci (fratello di Little Tony) aveva iniziato a dargli le prime lezioni.

Fu innovatore e ricercatore vero, leader del gruppo Formula 3, fondato al fianco di Tony Cicco e Gabriele Lorenzi, con i quali debuttò nel 1970 con l’album “Dies irea” per la neonata etichetta “Numero Uno”, fondata da Battisti. Proprio con Lucio incisero diversi brani, tra cui la celebre “Questo folle sentimento” ed “Eppure mi son scordato di te” il cui iconico riff di apertura fu proprio frutto della mente artistica di Radius, ispiratosi per sua stessa ammissione ad Hendrix.

Al suo primo album solista “Radius”, autentica perla del rock nostrano, contribuirono alcuni mostri sacri del progressive italiano: da Demetrio Stratos a Giulio Capiozzo, fino a Franz Di Cioccio e Giorgio Piazza della Premiata Forneria Marconi.

Ma sono tanti i brani sui quali il suo contributo fu fondamentale, nei lunghi anni da session man e poi produttore. Per citarne alcuni: dall’introduzione di “Nel sole” di Al Bano fino alla costruzione del sound new wave de “L’era del cinghiale bianco”, “Patriots” e “La voce del padrone” di Battiato, nel quale la sua chitarra fu centrale.

La sua ultima apparizione in televisione risale al 2021, quando si esibì al Festival di Sanremo, nella serata delle cover accanto ai Coma_Cose

Non ho parole per descrivere uno dei risvegli più amari della mia vita. I ricordi riaffiorano nella mente, momenti di vita e di musica vissuti insieme. Solo qualche mese fa eri qui in studio a stringermi durante l’ascolto di ‘Quando ti manca il fiato’… ed ora è proprio uno di quei momenti in cui il fiato manca davvero. Oggi ci ha lasciati il mio mentore, il mio amico, la mia fonte d’ispirazione… ciao Alberto!”. Così Gianluca Grignani, su Facebook, nel ricordare Radius.

di Federico Arduini 

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