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Alla scoperta di ‘Caos’, il nuovo album testamento di Fabri Fibra

Fibra è tornato, e questa volta sembra più come Fabrizio Tarducci che come protagonista della scena hip-hop italiana. Il suo nuovo album è un monologo a cui il rapper ci dà il permesso di assistere.
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Alla scoperta di ‘Caos’, il nuovo album testamento di Fabri Fibra

Fibra è tornato, e questa volta sembra più come Fabrizio Tarducci che come protagonista della scena hip-hop italiana. Il suo nuovo album è un monologo a cui il rapper ci dà il permesso di assistere.
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Alla scoperta di ‘Caos’, il nuovo album testamento di Fabri Fibra

Fibra è tornato, e questa volta sembra più come Fabrizio Tarducci che come protagonista della scena hip-hop italiana. Il suo nuovo album è un monologo a cui il rapper ci dà il permesso di assistere.
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Fibra è tornato, e questa volta sembra più come Fabrizio Tarducci che come protagonista della scena hip-hop italiana. Il suo nuovo album è un monologo a cui il rapper ci dà il permesso di assistere.
  È tornato. È riapparso dopo cinque anni di assenza in un panorama musicale e sociale preso dalla confusione. Pandemia, guerra, incertezze. Caos. Questo è il nome che Fabri Fibra ha scelto per il suo album di ritorno nella scena rap. Un album spiegato, o meglio raccontato. Una sorta di flusso di coscienza sul proprio lavoro fino a qui, dagli esordi nei primi anni 2000. “1999 – entro nella scena, porto rime nuove” così Fabrizio Tarducci, questo il vero nome di Fabri Fibra, inizia a ripercorrere a ritroso tutta la sua carriera nel primo singolo del disco, Intro. Poche frasi fulminee per descrivere, come in una linea del tempo, l’evoluzione della sua musica e quello che il rap ha rappresentato per lui. Sotto le sue parole, le note de Il Cielo in una stanza che si confondono con il ritmo più deciso dei versi di Fibra. Una delle canzoni italiane più romantiche mai scritte fa da sfondo alle riflessioni del cantante marchigiano, come in una lunga dichiarazione d’amore all’hip hop.   L’album continua in una lunga autoanalisi non solo della sua arte, ma di tutto il panorama contemporaneo musicale, cambiato negli anni. Fibra è stato per anni il protagonista della scena hip-hop italiana e di questo ne è consapevole. Ma ora deve fare i conti con lo scorrere del tempo, con nuove entrate e mode che si susseguono. “Ora ti spiego questa cosa; / la maggior parte dei rapper che ascolti ora / sono cresciuti tutti ascoltando la mia roba” esplicita in Goodfellas, il secondo pezzo dell’album. E le tendenze che ora spadroneggiano in questo genere musicale, legate anche a una nuova immagine del ruolo del rapper, mettono in crisi Fibra che vuole mantenere invece la sua identità e la sua integrità, non vuole perdere se stesso dietro a trend passeggeri. “Oggi si fa fatica ad essere se stessi / esco di casa e subito: facciamo un selfie? […] Tutti che rappano e spariscono in due mesi (Ciao!)” (Fabri Fibra, Neffa – Sulla Giostra) “Questi mettono like, ma io ci metto il cuore (il cuore) / Con questa musica mi sentivo più forte (più forte)” continua nel ritornello di Pronti Al Peggio.   Le tracce si susseguono in un crescendo di consapevolezza ed introspezione: è un album personale, un monologo a cui “Mr. Simpatia”, questo il suo soprannome, ci dà il permesso di assistere. “Il rap mi ha veramente dato tanto. Solo grazie alla mia capacità di scrivere rime, farmi spazio con una penna, ho avuto modo di incontrare grandi artisti, collaborare con i miei miti del rap e avere oggi nel mio disco i più grandi rapper e artisti della scena. È una grande soddisfazione e lo devo solo a quello che ho dato io al rap e il rap ora mi sta dando indietro. Oggi voglio essere d’esempio per tutti quelli che vogliono seguire la strada del rap” ha dichiarato il rapper.    Non deve essere facile per un uomo che ha fatto la storia del rap in Italia accorgersi di essere cresciuto e che quello spazio che si era ritagliato contando solo sulle sue forze oramai è estremamente affollato. Non è incapace, non è fuori dai giochi, non è fuori moda: è semplicemente una persona lontana dai cliché richiesti dall’hip hop contemporaneo. Così, nel dubbio, Fabri Fibra mette nero su bianco la sua storia, quella che ritiene la sua eredità per il mondo del rap. Una riflessione sulla propria musica, un testamento da uomo libero per gli eredi. In un panorama musicale decisamente pieno di Caos.

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