Anche i grandi piangono
L’ulcera del Boss Springsteen ma anche le rughe sempre più marcate di Jagger e il ritorno dei Rolling Stones. Della serie: anche i grandi piangono
Anche i grandi piangono
L’ulcera del Boss Springsteen ma anche le rughe sempre più marcate di Jagger e il ritorno dei Rolling Stones. Della serie: anche i grandi piangono
Anche i grandi piangono
L’ulcera del Boss Springsteen ma anche le rughe sempre più marcate di Jagger e il ritorno dei Rolling Stones. Della serie: anche i grandi piangono
L’ulcera del Boss Springsteen ma anche le rughe sempre più marcate di Jagger e il ritorno dei Rolling Stones. Della serie: anche i grandi piangono
Nelle ultime ore si è saputo che Springsteen è in cura per un’ulcera peptica, con il rinvio dei concerti in programma a settembre. Aveva in programma nove date con la E Street Band. Recentemente il 74enne cantore della middle class americana è stato più volte costretto a disdire o a rimandare i suoi impegni live negli Stati Uniti (anche un paio di date ad agosto a Philadelphia). I problemi allo stomaco non gli hanno però impedito di portare a termine gli show da oltre tre ore. Sudore e fatica, emozioni e racconti: il solito show del Boss, che avrebbe pure continuato a cantare. E’ stato il team di medici che gli ha consigliato di mettersi a riposo. Tornerà presto, ha detto via Instagram e ci sono pochi dubbi che il suo futuro sia ancora su un palco.
Sono invece passate poche ore dalla presentazione dell’ennesimo (il 25esimo in studio) album degli Stones, in passerella dall’anchorman americano Jimmy Fallon. Il tempo che passa è parso inesorabile, come le rughe sempre più marcate di Jagger, le eterne pause di Richards, sebbene il sound degli Stones resista (eccome) all’usura dell’ispirazione. Anzi: il singolo Angry è il loro miglior inedito da decenni.
Quasi nessuno come la band britannica – Jagger e Richards hanno 80 anni, Ronnie Wood qualcuno in meno, il batterista Charlie Watts ha suonato fino a pochi mesi dalla morte – ha saputo mostrarsi ai loro fans davvero senza sovrastrutture: nudi, senza sotterfugi o restyling al botulino. Forse qualche colpo di colore ai capelli di Jagger, forse Richards che sembra più un marinaio che un chitarrista 80enne e una ripulita ai denti dopo anni di stravizi.
Ma sono lì a esibirsi, a non temere il confronto con gli anni in cui erano wild sul palco ogni sera. Un qualcosa di sconosciuto nell’era della musica 2.0, oppure 4.0, sempre più di plastica. Come gli Stones, forse ancor più degli Stones è Iggy Pop, ancora in tour in questi mesi: l’Iguana è il corpo vivo e provato del rock a 76 anni – tra muscoli e seri problemi ossei a gambe e il bacino storto – mostrato senza fronzoli al pubblico, con l’andatura claudicante e i salti tra la folla. Forse è pura nostalgia, ma li rimpiangeremo.
di Nicola Sellitti
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