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“Avatar: Fuoco e Cenere”: a Milano il cast presenta il film in arrivo il 17 dicembre

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A Milano si è respirata aria di Pandora. Il cast di “Avatar: Fuoco e Cenere” è arrivato in città per presentare il terzo capitolo della saga di James Cameron

“Avatar: Fuoco e Cenere”: a Milano il cast presenta il film in arrivo il 17 dicembre

A Milano si è respirata aria di Pandora. Il cast di “Avatar: Fuoco e Cenere” è arrivato in città per presentare il terzo capitolo della saga di James Cameron

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“Avatar: Fuoco e Cenere”: a Milano il cast presenta il film in arrivo il 17 dicembre

A Milano si è respirata aria di Pandora. Il cast di “Avatar: Fuoco e Cenere” è arrivato in città per presentare il terzo capitolo della saga di James Cameron

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A Milano si è respirata aria di Pandora. Il cast di Avatar: Fuoco e Cenere è arrivato in città per presentare il terzo capitolo della saga di James Cameron, che debutterà nelle sale italiane il 17 dicembre con The Walt Disney Company Italia. La tappa milanese ha offerto l’occasione di entrare nel cuore di un film che affronta temi profondi e attuali: il dolore, la perdita, la guerra, la fragilità dell’ambiente e il complesso ciclo di violenza che dalla sofferenza genera nuovo odio. Una storia che, ancora una volta, riflette il nostro presente.

La nuova pellicola riprende esattamente da dove “La via dell’acqua” aveva lasciato il pubblico. Un anno dopo essersi stabiliti presso il Clan Metkayina, Jake e Neytiri tentano di ricostruire un equilibrio familiare sconvolto dalla morte del primogenito Neteyam. Mentre l’eco di questo lutto continua a vibrare in ogni gesto, sul loro cammino si affaccia una minaccia mai vista prima: il Popolo della Cenere, una tribù Na’vi aggressiva e pronta a tutto, guidata dalla sanguinaria Varang. A rendere la situazione ancor più esplosiva è la rinnovata presenza del Colonnello Miles Quaritch, determinato a spezzare ogni resistenza sulla luna di Pandora. Il conflitto, inevitabilmente, esploderà con conseguenze devastanti, coinvolgendo anche i più giovani, chiamati loro malgrado a diventare gli eroi di una battaglia più grande di loro.

Proprio sul significato più profondo del film si è soffermato Stephen Lang, volto del colonnello Quaritch, offrendo una delle riflessioni più intense dell’incontro. L’attore ha raccontato di essersi documentato sulla storia di Milano negli anni 1942-43, quando la città viveva “una totale mancanza di speranza”. E ha aggiunto: «Ne siete usciti, e la nazione ha ricominciato a prosperare. La storia dell’umanità è fatta di un passo avanti e due indietro, ma alla fine prevalgono sempre l’ottimismo e la speranza. Credo che supereremo anche il momento incredibilmente buio che oggi sta attraversando il mio Paese, così come il mondo intero. Voi avete conosciuto il fascismo; l’America lo sta imparando ora». Lang ha poi ribadito quanto il cinema sia un elemento essenziale per comprendere il passato e affrontare il presente: «Le persone hanno bisogno di storie. Sono cresciuto con Fellini, Antonioni, De Sica, con Mastroianni. L’Italia è un pubblico colto, che studia il cinema e lo ama profondamente».

James Cameron, durante conferenza stampa internazionale di Parigi, aveva spiegato che “Fuoco e Cenere” è “un film sulla cenere che rimane dopo il lutto, sul dolore e sul trauma”, ma soprattutto “su come guarire e spezzare il ciclo di violenza generato dalla perdita”. Un racconto che rispecchia ciò che accade nel mondo reale, come hanno sottolineato anche Zoe Saldaña e Sigourney Weaver.

Sam Worthington, interprete di Jake Sully, ha messo l’accento sul modo in cui la saga è maturata: «Avatar è cresciuto e ha portato la famiglia al centro della narrazione. Le nuove sfide sono la guerra e un pianeta che cambia. È una condizione che viviamo anche sulla Terra, per questo il film parla a tutti. Insegna che l’unica salvezza è l’amore reciproco: siamo connessi, non importa dove nasciamo o dove viviamo». Un concetto ripreso anche da Zoe Saldaña, che ha evidenziato come in questo capitolo siano i figli a prendere in mano le redini, guidando i genitori in un momento in cui la perdita sembra insostenibile: «Quando una famiglia è colpita da un dolore inimmaginabile, spesso gli adulti si smarriscono. A volte sono i figli a indicare la strada».

A rappresentare la nuova generazione di Pandora, arrivata a Milano, sono stati Bailey Bass, Trinity Jo-Li Bliss e Jack Champion. Bass, che interpreta Tsireya, ha sottolineato la capacità del film di riflettere il valore della solidarietà e dell’unione, ricordando quanto sia importante recuperare un rapporto autentico con l’arte: «Dobbiamo staccare i telefoni e tornare al cinema. È un’esperienza condivisa che ci unisce». Trinity Jo-Li Bliss (Tuktirey) ha ricordato l’etica sul set e l’impegno ecologista: «James Cameron è un maestro. Lavorare con lui significa scoprire qualcosa di nascosto su te stesso. E non abbiamo mai dimenticato il messaggio del film: niente sprechi, ognuno con la propria borraccia, sempre attenzione all’ambiente». Jack Champion, che interpreta Spider, ha chiuso con un’emozione personale: «Ho fatto il casting a 12 anni. Non sarei chi sono senza Avatar. Spero che il pubblico torni in sala, perché il cinema è un’esperienza unica che va protetta».

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