Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte, la rinascita acustica di “Stasera che sera”: “Come fosse stata scritta ieri”
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte per farci raccontare com’è nata questa nuova versione di “Stasera che sera” e dell’imminente tour
Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte, la rinascita acustica di “Stasera che sera”: “Come fosse stata scritta ieri”
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte per farci raccontare com’è nata questa nuova versione di “Stasera che sera” e dell’imminente tour
Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte, la rinascita acustica di “Stasera che sera”: “Come fosse stata scritta ieri”
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte per farci raccontare com’è nata questa nuova versione di “Stasera che sera” e dell’imminente tour
Cinquant’anni e non sentirli. “Stasera che sera“, il primo grande successo dei Matia Bazar, compie mezzo secolo e torna a nuova vita in una veste acustica interpretata da Carlo Marrale, fondatore storico e autore di molti dei brani più amati del gruppo, e Silvia Mezzanotte, per anni voce iconica della band.
Un incontro artistico e umano che unisce due epoche diverse dei Matia, oggi raccontato in un progetto che profuma di intesa, memoria e passione per la musica. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro per farci raccontare com’è nata questa nuova versione, ma anche per tornare insieme alle origini di una delle canzoni simbolo della musica italiana.
Vi siete incontrati in un albergo e che da lì è nato un po’ tutto, questa nuova collaborazione. Raccontatemi com’è andata.
Carlo Marrale:
È successo davvero in modo casuale o almeno così sembrava. Eravamo entrambi in un hotel di Firenze: Silvia rientrava da un suo concerto, io da uno mio. Per caso alloggiavamo nello stesso posto senza saperlo. Io ero in un angolino a suonare con alcuni amici, lei è entrata – radiante come sempre – si è avvicinata, ci siamo salutati e ha cominciato a cantare. È stato magico: ci siamo accorti che sembrava cantassimo insieme da sempre. Da lì è nata l’idea di fare qualcosa dal vivo insieme.
Silvia Mezzanotte:
Sì, e pensa che c’era stato un precedente: quando nel 1999 ho fatto la mia prima audizione per entrare nei Matia Bazar, Giancarlo Gozzi venne a sentirmi in un locale di Pavia e chiese a Carlo di accompagnarlo. Solo nel 2019 ho scoperto che fu proprio Carlo a dire a Giancarlo: “Guarda che Silvia è la persona giusta”. Vent’anni dopo, nello stesso hotel di Firenze, ci siamo ritrovati. È stato un imprinting immediato: due persone che non avevano mai cantato insieme e che facevano esattamente le stesse cose. Da lì in poi è stato tutto naturale.

Bella questa alchimia. E arriviamo quindi a questa nuova versione di “Stasera che sera“, in chiave acustica. Come mai la scelta di questa veste?
Carlo Marrale:
Dopo cinquant’anni ci sembrava giusto riproporla nella forma più semplice: voce e chitarra, così come nascono davvero le canzoni. È in quei momenti che si capisce se una melodia ha valore: quando non ha bisogno di arrangiamenti o sovrastrutture. Due voci, una chitarra e la magia torna fuori, come se fosse stata scritta ieri.
Silvia Mezzanotte:
Carlo è l’anti-promozionale per eccellenza! Io invece dico sempre che è una canzone magica e che oggi, con questa versione, ha ritrovato la sua purezza.
È una canzone che fa parte della colonna sonora di tanti italiani. Che sensazione si prova a suonarla davanti a un pubblico che reagisce così?
Carlo Marrale:
Ogni volta è un brivido. Vedi i sorrisi, la gente che canta insieme a te, e capisci che in quel momento ognuno rivive un pezzo della propria vita. La musica ha un potere evocativo enorme: in poche note unisce tanti cuori.
Adesso avete anche una serie di date live in arrivo. Cosa porterete sul palco?
Silvia Mezzanotte:
Portiamo il nostro mondo. La nostra storia è particolare, perché siamo stati nei Matia Bazar in periodi diversi e non avevamo mai condiviso il palco. Ora raccontiamo le nostre due “dimensioni” dei Matia: quella di Carlo, delle origini, e la mia, degli anni 2000. C’è tutto: da “Brivido caldo” a “Messaggio d’amore“, fino a “Tu“, completamente riarrangiata da Carlo in acustico. È uno spettacolo di musica e di racconti, a volte divertenti, a volte emozionanti, ma sempre veri.
Carlo, Silvia accennava prima alla nascita di alcune vostre canzoni storiche. Ci racconti com’è nata “Stasera che sera“?
Carlo Marrale:
Era il primo gennaio 1975. Tornavo a casa dopo il Capodanno passato con Piero Cassano, Antonella Ruggiero e gli altri. Entro in camera, prendo la chitarra e nasce Stasera che sera. È stata la scintilla che ha dato vita alla carriera dei Matia Bazar.
E “C’è tutto un mondo intorno“?
Carlo Marrale:
Quella invece è nata in porto, durante un lavoro stagionale. Era sotto Natale, faceva freddo, e tra un treno e l’altro andavo a scaldarmi suonando una chitarra nascosta in un vagone. Da lì è uscita la canzone. All’epoca mi sembrava che tutto fosse fermo, che non ci fosse uno sbocco… ma da quella malinconia è nato un brano che festeggerà presto i cinquant’anni.
Silvia Mezzanotte:
Ogni volta che Carlo racconta questi episodi, anch’io scopro cose nuove. È bello perché il pubblico sente la verità, l’umanità di chi ha vissuto davvero quelle storie.
E infatti il vostro spettacolo alterna musica e racconti.
Carlo Marrale:
Sì, la gente lo apprezza moltissimo. Forse perché quando ti metti a nudo, senza filtri, si crea un legame vero. Raccontare come nasce una canzone, le fatiche, le speranze… rende tutto più vicino.
State lavorando anche a qualcosa di nuovo…
Carlo Marrale:
Sì, certo. Non ho mai smesso di scrivere. Stiamo scegliendo i brani più adatti per essere cantati a due voci. C’è molto materiale e tanta voglia di rimettersi in gioco
di Federico Arduini
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- Tag: musica, Musica italiana
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