Cesare Cremonini racconta “Cremonini Live 2025”: “Mi sono ritrovato”
Tra gli eventi più attesi della Milano Music Week 2025 c’era senza dubbio la presentazione di “Cremonini Live 2025”, il nuovo disco live di Cesare Cremonini
Cesare Cremonini racconta “Cremonini Live 2025”: “Mi sono ritrovato”
Tra gli eventi più attesi della Milano Music Week 2025 c’era senza dubbio la presentazione di “Cremonini Live 2025”, il nuovo disco live di Cesare Cremonini
Cesare Cremonini racconta “Cremonini Live 2025”: “Mi sono ritrovato”
Tra gli eventi più attesi della Milano Music Week 2025 c’era senza dubbio la presentazione di “Cremonini Live 2025”, il nuovo disco live di Cesare Cremonini
Tra gli eventi più attesi della Milano Music Week 2025 c’era senza dubbio la presentazione di “Cremonini Live 2025”, il nuovo disco live di Cesare Cremonini, avvenuta ieri in un gremito Piccolo Teatro Grassi. In uscita oggi, rappresenta l’immagine di un momento di svolta nella carriera di Cesare Cremonini, una ripartenza artistica. La scaletta del live ripercorre oltre venticinque anni di successi, mostrando l’attualità di un repertorio entrato ormai nella colonna sonora di tanti italiani.
Al centro dei concerti e quindi del disco live, il disco “Alaska Baby” di cui Cremonini ha ripercorso la genesi: “Mi ricordo che quando sono partito per l’Alaska ero a cena con Ginevra, la mia manager, in Piazza Santo Stefano a Bologna. Sono scoppiato a piangere. Era finito un tour enorme: sette stadi più Imola. Un momento molto importante per me. Ho avuto una piccola crisi di nervi: sentivo di aver finito la benzina che avevo usato per 25 anni per arrivare dove volevo. Era come se avessi perso tutto mille volte, e per ragioni intime, personali: non solo attraverso le canzoni. Anche cose che non voglio raccontare, che fanno parte di una vita. C’era la vita privata, i rapporti professionali… e io ero arrivato al punto di finire la benzina. Non la voglia di scrivere: quella non mi è mai mancata. Ma la benzina sì. Una Ferrari resta una Ferrari, il motore è quello; ma senza benzina non va“.
“Così mi sono dato del tempo” ha continuato “Io che tra un tour e un disco mi concedo una settimana… stavolta me ne sono concesse davvero. E l’ansia, l’attacco di panico da vuoto, la paura di non essere all’altezza… tutte cose che ti tolgono il fiato, soprattutto quando sogni con tutta la tua vita. Sono partito per un viaggio di due mesi. In realtà, le persone da fuori dicevano “che viaggio meraviglioso”, ma erano lacrime quelle che mi portavano a partire. C’è sempre differenza tra ciò che mostri al pubblico e ciò che vivi veramente“.
“Il palco deve essere un luogo di irrazionalità, dove mi abbandono completamente. Anche se mi facessi bere tre bottiglie di vino, lì sopra sarei comunque lucidissimo: è il palco stesso che mi ubriaca, che mi porta via. È un luogo di travestimento, di teatro, di comunicazione e condivisione. Un luogo che ti mette davanti a una difficoltà rischiosissima, ed è proprio in quell’istante che tiro fuori il meglio di me, nella mia forma più pura. Mi riconosco totalmente lì sopra” ha raccontato Cremonini.

La nascita di “San Luca” è uno dei passaggi più intensi del racconto di Cremonini. All’inizio lui stesso era diffidente: “La temevo, pensavo fosse una canzone troppo provinciale. Può capirla davvero uno che vive a Roma?”. Tutto è cambiato quando ha letto un’intervista in cui Carboni parlava della sua guarigione dopo un lungo periodo lontano dalle scene. “In quel momento ho capito cosa mi stava dicendo la canzone. Gliel’ho mandata subito. Gli ho scritto: ‘Parla di te, Luca. Parla di noi. Sei tu il San Luca di cui canto’”.
Alla domanda sulla sua capacità di mostrarsi fragile, Cremonini ha risposto con una sincerità disarmante: “Per me è una forma di sopravvivenza. Ho imparato a nuotare perché mio fratello mi ha buttato in acqua. Il coraggio per me nasce così”. Una fragilità che però scompare sul palco, un luogo che lui definisce “irrazionale”, dove il “pericolo” di avere davanti decine di migliaia di persone riesce a tirare fuori il meglio di lui.
Anche noi de La Ragione partecipiamo per la prima volta alla Week con un ciclo d’incontri denominato “Raccontare la musica oggi” nell’hub del quotidiano all’interno del California Bakery Garden & Lounge di corso di Porta Ticinese 58. Ultimo incontro domani alle 16.00 con Enzo Gentile, giornalista e autore di “Ludovico Einaudi – La musica, le origini, l’enigma”, per ripercorrere insieme le tappe formative, le radici e le storie che hanno contribuito a costruire l’artista prima del successo internazionale.
di Federico Arduini
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- Tag: musica
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