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Cyberpunk, violenza e spiritualità: dal 7 aprile tornano in sala i film di Shinya Tsukamoto

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Radicale, sovversivo, anticonformista. Indiscutibilmente unico. Shinya Tsukamoto è uno degli ultimi grandi maestri del cinema asiatico e ancora oggi riesce a sorprendere con la sua visione ibrida e polimorfa

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Cyberpunk, violenza e spiritualità: dal 7 aprile tornano in sala i film di Shinya Tsukamoto

Radicale, sovversivo, anticonformista. Indiscutibilmente unico. Shinya Tsukamoto è uno degli ultimi grandi maestri del cinema asiatico e ancora oggi riesce a sorprendere con la sua visione ibrida e polimorfa

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Cyberpunk, violenza e spiritualità: dal 7 aprile tornano in sala i film di Shinya Tsukamoto

Radicale, sovversivo, anticonformista. Indiscutibilmente unico. Shinya Tsukamoto è uno degli ultimi grandi maestri del cinema asiatico e ancora oggi riesce a sorprendere con la sua visione ibrida e polimorfa

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Radicale, sovversivo, anticonformista. Indiscutibilmente unico. Shinya Tsukamoto è uno degli ultimi grandi maestri del cinema asiatico e ancora oggi riesce a sorprendere con la sua visione ibrida e polimorfa. La sua poetica rivoluzionaria ha tracciato un solco nel genere cyberpunk, in grado di coniugare furia violenta e spiritualità lacerante. Senza mai accantonare la dimensione umanista. In occasione del 65esimo compleanno del cineasta, dal 7 aprile nove suoi film approderanno nelle sale italiane (grazie a Cat People, in collaborazione con Minerva Pictures e RaroVideo).

La rassegna “Tsukamoto 65” esplorerà le opere più radicali e iconiche del regista di Tokyo. Conosciuto per la sua straordinaria capacità di navigare tra i generi. Dal body horror al noir, passando per l’erotico e il romance metafisico. Protagonista della nuova onda del cinema giapponese (insieme a Sōgo Ishii e Kiyoshi Kurosawa), Tsukamoto è figlio del cinema di David Cronenberg e di David Lynch. Ma è stato capace di definire una sua precisa e inconfondibile cifra stilistica, sviluppando un’idea di cinema fondata sul corpo come metafora fragile dell’essere umano.

“Tokyo Fist”, “Bullet Ballet” o ancora la trilogia su “Tetsuo”. I film di Tsukamoto hanno acceso i riflettori sul ruolo dell’individuo all’interno della società contemporanea. Contraddistinta dall’oppressione e dalle relazioni interpersonali, sempre più passeggere e vuote. E sul nostro rapporto con la tecnologia. Brutale e senza filtri, Tsukamoto ha raccontato tutto ciò attraverso sperimentazioni visive innovative. Ma anche rendendo omaggio al teatro, basti pensare alle scelte sonore e alla gestualità dei suoi protagonisti.

Insieme a “Bakuretsu toshi” (1982) del già citato Sōgo Ishii, “Tetsuo: The Iron Man” (1989) rappresenta il manifesto del cyberpunk nipponico. Racconta la storia di un salaryman che si trasforma in una creatura meccanica mostruosa, simbolo della trasformazione dell’uomo in un semplice ingranaggio produttivo. Denso di nichilismo giovanile e pressoché privo di dialoghi, “Tetsuo: The Iron Man” dà corpo a un incubo senza sosta rimanendo in bilico tra cinema e videogioco. La sua idea di cinema è stata poi confermata nel successivo “Tetsuo II: Body Hammer” (1992), trovando conferme nelle opere della maturità espressiva. La trilogia si è conclusa con “Tetsuo: The Bullet Man” (2009), prima opera di Tsukamoto in lingua inglese.

Molto legato all’Italia – il suo percorso internazionale è iniziato al Fantafestival di Roma nel 1989 e quasi tutti i suoi film sono stati presentati alla Mostra del Cinema di Venezia – Tsukamoto continua a stupire. Se gli onirici “Nightmare Detective – Il cacciatore di sogni” (2006) e “Nightmare Detective 2” (2008) rappresentano i suoi maggiori successi commerciali, è con “Kotoko” (2011) che vince la sezione Orizzonti del Festival di Venezia. Dove ha presentato nel concorso principale i successivi “Fires on the Plain” (2014) e il bellissimo “Killing” (2018). L’ultima fatica risale al 2023, “Hokage – Ombra di fuoco”, che condensa impronta neorealista ed estetica espressionista, equilibrio e sperimentazione. Confermando la grandezza di un autore visionario.

Di Massimo Balsamo

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