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Electric Sound Village

Electric Sound Village, dal 27 al 29 settembre il rock è a casa a Cremona

Una bella novità in occasione di Cremona Musica International Exhibitions and Festival, nasce Electric Sound Village. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il direttore artistico Stefano Prinzivalli

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Electric Sound Village, dal 27 al 29 settembre il rock è a casa a Cremona

Una bella novità in occasione di Cremona Musica International Exhibitions and Festival, nasce Electric Sound Village. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il direttore artistico Stefano Prinzivalli

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Electric Sound Village, dal 27 al 29 settembre il rock è a casa a Cremona

Una bella novità in occasione di Cremona Musica International Exhibitions and Festival, nasce Electric Sound Village. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il direttore artistico Stefano Prinzivalli

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Una bella novità in occasione di Cremona Musica International Exhibitions and Festival, nasce Electric Sound Village. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il direttore artistico Stefano Prinzivalli

Una novità importante quest’anno a Cremona Musica International Exhibitions and Festival, dal 27 al 29 settembre, sarà un nuovo spazio che unisce tradizione e innovazione, riflettendo la storica vocazione musicale del territorio, l’Electric Sound Village.

Il percorso inizia con la liuteria elettrica, presentando amplificatori, cavi, pedali effetti e tecnologie all’avanguardia. Si prosegue con strumenti vintage dagli anni ’50 agli anni ’70, ormai diventati pezzi da collezione. I visitatori potranno approfondire la storia di questi strumenti e provarli in cabine insonorizzate.

In evidenza, la storia del rock degli ultimi 70 anni, illustrata attraverso la collezione Made in Rock APS, con oggetti appartenuti a leggende come John Entwistle, Sting, i Led Zeppelin e i Pink Floyd. Tra i pezzi unici, una chitarra Fender autografata dagli Iron Maiden e una Ibanez di Steve Vai, insieme a poster e locandine d’epoca.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il direttore artistico Stefano Prinzivalli per conoscere meglio questo nuovo appuntamento

Com’è nata l’idea dell’Electric Sound Village?

“Da dodici anni lavoro presso il Museo del Violino, dove mi occupo di marketing. Pur non essendo un musicista, la passione per gli strumenti mi ha portato a conoscere Mariano Freschi, proprietario di una straordinaria collezione musicale accumulata nell’arco di circa 35 anni. Da questo incontro, è nata l’idea di sviluppare un progetto insieme, coinvolgendo anche l’associazione ‘Vintage Authority’, specializzata nella storia degli strumenti musicali vintage, in particolare della chitarra elettrica. Parallelamente, l’associazione Made in Rock APS si occupa di promuovere, raccontare e valorizzare la storia della musica rock, dal 1954 a oggi. Anche se Mariano non ha una collezione esaustiva dell’intera storia del rock, la sua selezione riesce comunque a offrire un impatto significativo e a raccontare molto di questo genere musicale, con tutti i suoi sottogeneri.”

L’idea e la speranza sono quelle di trovare un luogo fisico per creare una “House of Rock”, uno spazio permanente che possa educare e ispirare le nuove generazioni, aiutandole a conoscere e comprendere la storia della musica rock.

In questa prima fase, Made in Rock APS, insieme a Vintage Authority, offrirà un assaggio di ciò che potrebbe essere. Nonostante lo spazio sia significativo, rappresenta solo una piccola parte della collezione, che richiederebbe centinaia di metri quadri per essere esposta al meglio. Avevamo progettato un’area di circa 1200 metri quadri per dare il giusto rilievo alla storia della musica rock, ma per ora presenteremo un’anteprima con pezzi selezionati.

Dato che lavoro a Cremona, una città famosa per la liuteria, è inevitabile parlare di strumenti musicali, con la chitarra come simbolo principale della musica rock. Questo non sminuisce il ruolo degli altri strumenti, ma la chitarra è certamente l’icona del genere. In un territorio con una lunga tradizione nella liuteria classica, l’idea è stata quella di estendere questa eccellenza alla liuteria elettrica. La chitarra elettrica è parte integrante della musica moderna e dei nostri ricordi culturali, quindi è fondamentale che Cremona, con il suo prestigio musicale, le dedichi uno spazio.

Da qui nasce l’idea dell’Electric Sound Village, uno spazio dedicato alla storia della chitarra elettrica e degli strumenti vintage, come quelli di Fender e Gibson, che sono stati fonte di ispirazione per i liutai moderni. Saranno esposti anche amplificatori, pedali e altri effetti che hanno definito il suono elettrico. Ma non finisce qui: ci sarà un assaggio del futuro con l’introduzione di sintetizzatori e altre tecnologie moderne, con l’intenzione di espandere ulteriormente l’anno prossimo.

Quest’anno, tra le esibizioni, avremo la partecipazione di Giuseppe Scarpato, chitarrista di Edoardo Bennato, che suonerà insieme a Lena Yokohama e Alessandro Copia, rispettivamente al violino e al violoncello. Questi due musicisti, che collaborano con il Museo del Violino suonando anche gli Stradivari, porteranno un dialogo tra la tradizione e l’innovazione. L’obiettivo è creare una scintilla che possa far evolvere il progetto in futuro. Inoltre, avremo un liutaio di grande rilievo, la cui definizione va oltre il semplice termine “liutaio”, data la sua importanza e competenza nel settore.

Un progetto del genere è indubbiamente di valore, non solo per la testimonianza storica, ma anche per raccontare meglio un mondo, quello del rock, oggi forse un filo in ombra

È fondamentale porre l’attenzione sull’importanza storica della musica rock. Oggi viviamo in un momento in cui, a livello intergenerazionale, ci sono nuovi generi musicali e modalità diverse di ascoltare e produrre musica, rispetto a quello che era il rock delle origini. Tuttavia, questo non significa che il rock abbia perso rilevanza. Anzi, si creano contaminazioni musicali che apprezzo molto. Queste contaminazioni sono sempre esistite, ma oggi è ancora più importante riconoscerle e capire il processo creativo che sta dietro alla musica. Approfondire il metodo e il procedimento alla base del rock permette di comprenderlo meglio e dargli la giusta importanza, soprattutto in un’epoca in cui bisogna aprirsi a 360 gradi. E questo è ciò che mi entusiasma: riuscire a valorizzare questo genere musicale in modo completo e contemporaneo.

All’interno di una manifestazione fieristica come questa, c’è una parte produttiva, certo, ma una componente culturale altrettanto fondamentale, che riguarda il racconto e la trasmissione di una storia. Solo quando si riesce a far comprendere ciò che c’è dietro un oggetto, si può arrivare veramente al cuore delle persone e aumentare la loro consapevolezza. L’obiettivo non è solo permettere di provare e acquistare strumenti, come se fosse solo una questione commerciale. No, c’è molto di più: c’è la narrazione che è essenziale, soprattutto quando si parla di musica rock.

Il nostro scopo, anche come associazione – io sono coinvolto in una di queste e ho un ruolo preciso nell’organizzazione – è proprio quello di raccontare la storia della musica rock e far capire ciò che si cela dietro gli strumenti e le leggende che li hanno utilizzati. Abbiamo dialogato con figure come Massimo Cotto per creare le basi per questa narrazione, e continueremo a lavorare in questa direzione, cercando di farlo nel miglior modo possibile.

L’obiettivo è sviluppare un format unico, che dia importanza non solo agli strumenti musicali di qualità, ma anche alla loro storia, al contesto culturale, e alla narrazione che li accompagna. In Italia ci sono già eventi dedicati agli strumenti musicali, ma io desidero creare qualcosa di diverso, che metta al centro il racconto, la cultura e l’indagine storica. Questo è il vero valore aggiunto.

Ci anticipi qualche chicca, tra strumenti musicali e strumentazione, che si potrà ammirare al Village?

Tra i pezzi esposti ci sarà un amplificatore Vox AC30 del 1964, utilizzato da Keith Richards, che racconta la storia di un concerto dei Rolling Stones finito in rissa nello stesso anno. Dietro a questo strumento si nasconde una vicenda affascinante. Inoltre, esporremo la testata utilizzata da Jimmy Page dei Led Zeppelin, il basso di Sting e la chitarra suonata da Steve Vai. E non finisce qui: ci sarà anche la giacca appartenuta a Glenn Hughes, insieme al suo basso autografato.

Questi sono solo alcuni esempi, ma l’intera collezione è in fase di organizzazione. Stiamo ancora lavorando per mettere insieme tutti i dettagli e offrire un’esperienza completa.

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