Elemental, il ritorno emozionante di Disney-Pixar
Elemental, il ritorno emozionante di Disney-Pixar
Elemental, il ritorno emozionante di Disney-Pixar
C’è molta attesa per l’uscita di “Elemental”, la nuova creatura di casa Disney-Pixar in arrivo domani nelle sale. E possiamo dire che non delude le aspettative. Presentato in anteprima in chiusura del Festival del cinema di Cannes, il film racconta la storia di Ember, figlia di una coppia di immigrati che dalla Terra del Fuoco si sono trasferiti a Element City, la metropoli che fa da sfondo vivo all’intera vicenda e dove convivono gli abitanti di fuoco, acqua, terra e aria.
La giovane protagonista passerà attraverso quella che a tutti gli effetti è una storia di formazione, comprendendo il suo ruolo nel mondo mentre fa fronte alle aspettative dei genitori. Ma il suo percorso la porterà anche a scoprire lati sconosciuti del suo carattere, accettandoli e placandone i lati di solito così ‘accesi’, grazie all’incontro con l’acquatico Wade – giovane divertente, sdolcinato, lacrimevole e “che segue la corrente” – che metterà alla prova le sue convinzioni mentre combatte con i propri sentimenti per andare oltre le diversità. E sì, finalmente in un film Disney si torna a parlare d’amore: dopo tanti anni incentrati su altre dinamiche relazionali quali l’amicizia e i rapporti familiari, ecco un amore apparentemente impossibile che ci commuove per la sua semplicità.
Ancora una volta la Pixar riesce a raccontare una storia non soltanto capace di emozionare (ci è scesa più di qualche lacrimuccia) ma in grado anche di prestarsi a livelli di lettura differenti grazie alla profondità della narrazione e dei personaggi, mentre la storia procede in un tripudio visivo degno di nota fra luci, colori e mille dettagli pulsanti di vita. In un anno in cui il genere d’animazione ha sfornato film davvero di altissimo livello, la Pixar risponde così con una realizzazione tecnica sopraffina. Tuttavia la vera forza del film risiede probabilmente nella sincerità di fondo che rende autentica la trama, figlia diretta della storia del suo regista Peter Sohn: nato nel Bronx da una coppia di immigrati coreani e cresciuto in una bolla, disegna sui suoi i passi della giovane e fumantina Ember. Da segnalare infine la sorprendente prova da doppiatore di Stefano De Martino, voce italiana di Wade, che in conferenza stampa ha rivelato: «È il movente romantico a dare grazia a questo film. Contiene un importante messaggio intrinseco che non diventa mai didattico: questo film insegna senza avere la pretesa di insegnare”
di Federico Arduini
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