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Eminem si inginocchia al Super Bowl. Scoppia la polemica

Nell’halftime show del Super Bowl di stanotte Eminem, a fine esibizione, si è inginocchiato in segno di protesta contro il razzismo opponendosi alla NFL che glielo aveva vietato. Le ragioni del gesto.
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Eminem si inginocchia al Super Bowl. Scoppia la polemica

Nell’halftime show del Super Bowl di stanotte Eminem, a fine esibizione, si è inginocchiato in segno di protesta contro il razzismo opponendosi alla NFL che glielo aveva vietato. Le ragioni del gesto.
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Eminem si inginocchia al Super Bowl. Scoppia la polemica

Nell’halftime show del Super Bowl di stanotte Eminem, a fine esibizione, si è inginocchiato in segno di protesta contro il razzismo opponendosi alla NFL che glielo aveva vietato. Le ragioni del gesto.
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Nell’halftime show del Super Bowl di stanotte Eminem, a fine esibizione, si è inginocchiato in segno di protesta contro il razzismo opponendosi alla NFL che glielo aveva vietato. Le ragioni del gesto.
Non ce lo si poteva aspettare, o forse sì. Anche stanotte, durante il Super Bowl 2022, ad essere principale protagonista non è stata l’attesissima finale di Football Americano seguita da più di 100 milioni di spettatori la musica dell’halftime show ma lui: Eminem. Il motivo? Durante l’halftime show a suon di rime (visto che ad esibirsi sono stati i rapper), l’ultimo ad entrare in scena – ma il primo al centro delle discussioni e polemiche di oggi – è stato Eminem che, alla fine dell’esibizione dopo aver cantato la sua canzone più iconica “Lose yourself”, si è inginocchiato in segno di protesta contro il razzismo. A parte il clamore mediatico, nulla di strano, verrebbe da dire. Non fosse che poco prima del Super Bowl, Matthew Belloni, socio fondatore di Pucknews (agenzia media/stampa online americana), attraverso un tweet aveva scritto che il rapper bianco da subito aveva mostrato l’intenzione di inginocchiarsi durante l’halftime show ma la NFL (National Football League – la maggiore lega professionistica nordamericana di Football Americano) glielo avrebbe proibito per non rendersi protagonista di “mozioni” politiche.   Certo, molti possono immaginare che sarebbe stato meglio concentrarsi unicamente sullo show, sportivo e musicale durante il match, senza pensare ad ulteriori questioni, seppur di fondamentale importanza visto il tema di cui tanto si sta parlando ancora ora, ossia il razzismo. Ma una vetrina del genere è unica: sapere che ciò che accade in quel momento viene visto da più di 100 milioni di persone in diretta da tutto il mondo e che il giorno dopo tantissime altre vanno a guardare i video su internet, è un’occasione irripetibile. Specialmente per uno come Marshall Bruce Mathers III (questo il vero nome di Eminem), unico artista bianco sul palco stanotte, che ci ha da sempre abituati ad essere al centro dell’attenzione e non solo per i suoi testi irriverenti. Il suo gesto fortemente simbolico è stato un omaggio a Colin Rand Kaepernick, primo giocatore di colore di Football Americano che, il 26 agosto 2016, durante l’inno nazionale, si è inginocchiato in segno di protesta e dissenso per il razzismo e gli abusi della polizia nei confronti degli afroamericani. L’ultimo caso, ma solo in ordine cronologico e non per importanza, il ragazzo 22enne afroamericano che, lo scorso 4 febbraio, è stato ucciso dalla polizia a Minneapolis. Da quel giorno è iniziato il fenomeno del “kneeling” (“inginocchiamento”) diffuso in tutto il mondo.
Colin Rand Kaepernick in ginocchio
Colin Rand Kaepernick in ginocchio
Questa azione però è costata molto cara a Kaepernick al quale, nonostante fosse un bravo giocatore, non venne poi rinnovato il contratto rendendolo, tuttora, un free agent (un “giocatore svincolato” diremmo in Italia, che non è sotto contratto con nessuna squadra e quindi può firmare con chiunque). La NFL ha poco dopo smentito le spiacevoli indiscrezioni che la metterebbero, e non poco, in cattiva luce: “abbiamo guardato tutti gli elementi dello spettacolo durante le prove di questa settimana ed eravamo consapevoli che Eminem l’avrebbe fatto”, ha detto il portavoce della lega, Brian McCarthy. Non sappiamo però fino a che punto queste parole siano credibili. Parlando invece della finalissima del Super Bowl – giusto per la cronaca – alla fine a trionfare sono stati i Los Angeles Rams sui Cincinnati Bengals con il risultato di 23-20. Per quel che riguarda la musica, invece, l’halftime show 2022 è stato decisamente epico. Uno spettacolo che rimarrà senza dubbio nella storia: vedere rapper come Eminem, Dr. Dre (colui che ha scoperto Eminem), Snoop Dogg, Kendrick Lamar sullo stesso palco, insieme alla cantante Mary J. Blige e, a sorpresa, a 50 Cent e sulle note che hanno ricordato l’icona del rap Tupac Shakur, è stato qualcosa di incredibile e non solo per chi ascolta questo genere musicale. Insomma, si può dire che nulla di ciò che è successo nel Super Bowl 2022, durante il match e non solo, sia stato al di sotto delle aspettative.   di Filippo Messina

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