Dieci anni fa moriva Enzo Jannacci, il poliedrico artista milanese diventato simbolo di un’epoca che con le sue canzoni e il suo umorismo ha saputo raccontare come pochi.
Jannacci fu tutto tranne che una persona comune. Ha registrato quasi 30 album, ed è ricordato come uno dei pionieri del rock and roll italiano. È stato cabarettista, cantautore e attore, ma non smise mai di esercitare la professione di medico chirurgo. E non si pensi che come musicista fosse improvvisato: era diplomato in armonia, composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio di Milano, con 8 anni di studi di pianoforte annessi.
“Ho scoperto che io ho bisogno ancora di ascoltare le sue canzoni e cantarle, nel migliore dei modi, a chi desidera ascoltarmi” ha confessato qualche giorno fa Paolo Jannacci, ricordando il padre e presentando uno spettacolo dedicato a Enzo, con le sue canzoni più richieste e quelle più nascoste, “per una ripartenza, da dove ci eravamo lasciati dieci anni fa, verso un futuro sempre più ‘jannacciano’…”. Lo spettacolo, che sarà in scena il 3 giugno al teatro degli Arcimboldi di Milano porterà infatti il titolo ”Jannacciami!’.
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