Ferragnez d’Italia
Molti non lo ammetteranno mai ma sono poche le persone che possano dirsi completamente indifferenti alla notizia della fine (presunta) del matrimonio fra Chiara Ferragni e Fedez
Ferragnez d’Italia
Molti non lo ammetteranno mai ma sono poche le persone che possano dirsi completamente indifferenti alla notizia della fine (presunta) del matrimonio fra Chiara Ferragni e Fedez
Ferragnez d’Italia
Molti non lo ammetteranno mai ma sono poche le persone che possano dirsi completamente indifferenti alla notizia della fine (presunta) del matrimonio fra Chiara Ferragni e Fedez
AUTORE: Fulvio Giuliani
Molti non lo ammetteranno mai, ma sono veramente poche le persone che possano dirsi completamente indifferenti alla notizia della fine (presunta) del matrimonio fra Chiara Ferragni e Fedez.
Sentiamo già l’eco di chi contesterà questa affermazione, anche con toni vagamente sprezzanti, dall’alto di un’idea delle notizie e della circolazione delle stesse snob.
In base alla quale leggeremmo, anzi divoreremmo tutti i particolari della relazione della celebre coppia, ma per demolirli sistematicamente o negare con tutte le forze di essere in qualche modo interessati. Come se la curiosità, oltre ad aver ucciso il gatto, abbia fatto fare una brutta fine anche all’onorabilità delle persone.
La verità è molto più prosaica: Chiara Ferragni e Fedez hanno interpretato per una lunga stagione come nessun altro il ruolo di personaggi “pop”. Un’ascesa lunga, regolare, costantemente impetuosa, fino a occupare spazi mediatici impressionanti e tali probabilmente da dare alla testa. Non ci riferiamo tanto alle disgraziate vicende che hanno segnato la grave e plumbea crisi dell’impero Ferragni, ma ai momenti in cui sono apparsi animati da una volontà di occupare spazi “politici“. Più che nel senso di “fare politica”, di gettare tutto il loro peso di influencer globali su argomenti particolarmente divisivi.
Un po’ per vedere che effetto facesse e un po’ per affermare la loro stessa presenza e personalità.
Solo che la hybris non perdona – gli antichi greci lo sapevano bene – e puntuale il crollo è arrivato, velocissimo. Nessuno di noi sa e non ci dovrebbe interessare perché sia finita (se è finita) fra i due, ma è difficile non pensare ai terribili scossoni degli ultimi mesi come durissima prova per una relazione magari già minata per i fatti suoi. Come sarebbe accaduto a qualsiasi altra coppia, anche molto meno esposta.
Davanti alla crisi conclamata di chi è stato molto famoso o potente, gli uomini da sempre si dividono in due categorie: chi gode, perché finalmente può vedere annaspare coloro che ha più o meno segretamente invidiato/detestato e chi non può sottacere un briciolo di umano dispiacere.
Perché le storie d’amore tendenzialmente sono belle e ogni tanto credere che ne esistano fa bene alla salute, indipendentemente dai protagonisti e interpreti principali.
Poi, volenti o nolenti, ci sono stati così tanto davanti agli occhi da fare apparire comunque strana la loro assenza come coppia.
Resteranno ricchi e famosi, con giganteschi problemi e grandi opportunità, ma la sensazione che mai singolarmente prese le loro storie potranno pareggiare ciò che fu il detestato, invidiato, imitato brand Ferragnez.
Che ci risparmino almeno il tristissimo finale della storia Totti-Ilary, ben oltre il più insopportabile trash.
di Fulvio Giuliani
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