Quelli che benpensano. Il rapper Frankie Hi-Nrg Mc entra a gamba tesa nell’ennesimo scazzo tra artisti (dell’estate), giudicando fuori fuoco quei “giudizi universali” di Samuele Bersani. Alias la sua opinione (affilata) sull’abuso di autotune, il software che permette di correggere l’intonazione vocale.
Ma facciamo un passo indietro, a quando il cantautore romagnolo ha condiviso sui social (unificati) questa frase: «Mi hanno girato un video dove a uno di questi semidei contemporanei della rima “cantata” si stacca l’autotune per qualche secondo sul palco, ed è stato come vedere Icaro colare a picco. Hai voglia a sbattere ali di cera…». Dunque un giudizio sulle capacità vocali di alcuni trapper; nessun riferimento preciso, ma i dubbi sul diretto interessato sono pochi: in questi giorni, infatti, è diventato virale un video in cui Sfera Ebbasta è alle prese con qualche problema tecnico sul palco (stona sonoramente per un guasto all’autotune ndr). Pochi dubbi, tra l’altro, sciolti dallo stesso trapper su X: «Quando il c*lo brucia spesso la bocca sparla, cit della settimana». Che eleganza.
A quel punto interviene anche Frankie Hi-Nrg Mc, al secolo Francesco Di Gesù, che con una serie di commenti sotto un post di Paolo Giordano (giornalista) punta il dito (a sorpresa) contro Bersani. «Rispetto e stimo Samuele da sempre – anticipa – ma non sono per niente d’accordo. E te lo dice uno che rappa perché non è capace di cantare […]». Ironizza per proseguire: «Attaccare sull’uso di un dispositivo (che è in voga da oltre vent’anni) depotenzia il critico. Se si vuole dire che qualcuno ha testi risibili lo si dica, altrimenti… sbeffeggiare qualcuno per il solo fatto che utilizza un dispositivo tecnico (ribadisce) in voga dalla fine del secolo scorso fa apparire il critico un novello Elkann, rancoroso e fuori dal tempo». E insiste: «Fontana tagliava le tele. Burri squagliava plastiche con un cannello. Picasso metteva due occhi dallo stesso lato della faccia. Vado avanti? Criticare la forma è pericoloso». Finita qua? Conoscendo i dissing, è solamente l’inizio.
Di Maria Francesca Troisi