Politicamente ironico, parla Giobbe Covatta
“Sai quanti cortei unitari della sinistra ci sono? Centinaia e centinaia”, tra politica e comicità parla Giobbe Covatta
Politicamente ironico, parla Giobbe Covatta
“Sai quanti cortei unitari della sinistra ci sono? Centinaia e centinaia”, tra politica e comicità parla Giobbe Covatta
Politicamente ironico, parla Giobbe Covatta
“Sai quanti cortei unitari della sinistra ci sono? Centinaia e centinaia”, tra politica e comicità parla Giobbe Covatta
“Sai quanti cortei unitari della sinistra ci sono? Centinaia e centinaia”, tra politica e comicità parla Giobbe Covatta
«Ho talmente tanti progetti in programma che anche se dovessi morire di vecchiaia avanzatissima non ce la farei a realizzarli tutti quanti. Vedranno la luce sicuramente quelli che al momento non considero fattibili». Impegnato tra scrittura, teatro e grande schermo, Giobbe Covatta ha un’agenda particolarmente fitta. L’attore è fra i protagonisti della commedia “Acqua alle corde” di Paolo Consorti, in sala con Kimera Film e Opera Totale. Il film, nel quale veste i panni di un parroco di paese, racconta da un punto di vista a dir poco originale la storia di Papa Sisto V ed esplora il mondo del teatro in chiave rocambolesca e surrealista. «Il racconto è molto piacevole, è un meta-film» ci spiega. «Parliamo di un’opera realizzata con quattro lire, ma con grandissima professionalità. Il risultato è tale che sembra un film vero» osserva ridendo.
La comicità è cambiata, evolvendosi nel corso degli anni. Per esempio oggi tutti devono fare i conti con il tedioso politicamente corretto. Ma Covatta non sembra particolarmente angosciato, anzi: «Continuo a vivere la comicità come ho sempre fatto. Trovo molto più interessante il pensiero corretto: quando questo esiste, il politicamente corretto non serve a niente perché non c’è nulla da correggere». Ciononostante, anche lui ha dovuto fronteggiare polemiche sterili, strumentali: «Vero, ma non me ne preoccupo più di tanto. Ogni critica va presa in considerazione, ma questo non significa cambiare il proprio punto di vista. Non ho voglia di sottostare a regole che non ho scritto, che non ho condiviso e di cui non m’importa niente».
Conosciuto per il suo impegno sociale, Covatta si è sempre esposto dal punto di vista politico. Il giudizio sul governo è netto: «Sono sempre stato un uomo di sinistra e non è che non mi piaccia Giorgia Meloni. Lei mi sta pure simpatica, ma diciamo che non sono un amante delle politiche della destra». La sinistra non gli regala però grosse soddisfazioni: «Stavo scrivendo un “Giudizio universale” proprio sulla sinistra. Mi trovo all’inferno e nel girone dei masochisti scorgo gruppetti sparuti di personaggi con un martello in ciascuna mano che si danno dei gran colpi sui coglioni.
“Ma questi chi sono?”. Mi arriva chiara una risposta: “È il corteo unitario della sinistra”. Obietto che in realtà sono dodici. La replica è fulminante: “Ma sai quanti cortei unitari della sinistra ci sono? Centinaia e centinaia”». Più che un’unione, una polveriera: «Ognuno ha una visione specifica del mondo, che non sempre corrisponde a quella di qualcun altro. Per cui c’è sempre qualcuno che la pensa come te, ma non completamente come te. Da questo punto di vista la sinistra è straordinariamente potente, non ha mai trovato una sintesi in grado di mettere d’accordo tutti quanti».
Di Massimo Balsamo
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