Giovanni Nuti in concerto per Alda Merini: “Era un essere umano straordinario”
Questa sera alle 21 Giovanni Nuti sarà in concerto presso la Sala Shakespeare del Teatro Elfo-Puccini di Milano. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui
Giovanni Nuti in concerto per Alda Merini: “Era un essere umano straordinario”
Questa sera alle 21 Giovanni Nuti sarà in concerto presso la Sala Shakespeare del Teatro Elfo-Puccini di Milano. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui
Giovanni Nuti in concerto per Alda Merini: “Era un essere umano straordinario”
Questa sera alle 21 Giovanni Nuti sarà in concerto presso la Sala Shakespeare del Teatro Elfo-Puccini di Milano. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui
Questa sera alle 21 Giovanni Nuti sarà in concerto presso la Sala Shakespeare del Teatro Elfo-Puccini di Milano. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui
In occasione del quindicesimo anniversario della scomparsa di Alda Merini, oggi 4 novembre, presso la Sala Shakespeare del Teatro Elfo-Puccini di Milano (Corso Buenos Aires, 33), si terrà il concerto “Usa la Tua Pazzia – Giovanni Nuti canta Merini e Manganelli”, nel contesto del festival “A casa di Alda Merini”. Durante la serata Nuti renderà omaggio ad Alda Merini e a Giorgio Manganelli musicando i testi delle loro poesie. In scaletta sarà presente anche “Lo Pterodattilo Giovanni”, trasposizione in musica dell’omonima poesia di Giorgio Manganelli, disponibile da oggi digitale.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Giovanni per sapere che valore avesse per lui questo concerto, in occasione di un anniversario così importante legato ad Alda Merini, a cui è stato legato artisticamente in un sodalizio durato 16 anni che la poetessa chiamava “matrimonio artistico” e da cui sono nati spettacoli e molte canzoni.
Una serata speciale in un giorno con un importante significato. Che emozioni ti accompagnano nell’avvicinarsi della data?
Il 1° novembre, il giorno di Ognissanti, saranno 15 anni dalla scomparsa di Alda. Gli anniversari sono sempre un’occasione per rinnovare il ricordo ma nel mio caso hanno un significato in più. Si conferma in me la consapevolezza di aver goduto di un privilegio immenso, quello di stare per sedici anni accanto non solo a un genio poetico, ma anche a un essere umano straordinario. Componendo e cantando i suoi versi, ho condiviso con Alda Merini la gioia della creatività e anche tanti palchi per i nostri spettacoli, ma sono soprattutto i momenti quotidiani e magici che la nostra frequentazione mi regalava a restarmi impressi nella memoria. E mi mancano ancora, dopo tanti anni, le sue infinite telefonate ad ogni ora del giorno e della notte in cui commentava i fatti del giorno, mi diceva all’improvviso “Scrivi”, dettandomi le sue poesie, o mi raccontava qualche barzelletta che si concludeva immancabilmente con la sua risata rauca, piena di tosse e sigarette.
Che cosa porterai sul palco?
Porterò il racconto, tra musica e poesia, del legame speciale che ha unito due autori di culto. Giorgio Manganelli è stato il primo travolgente e tempestoso amore di Alda Merini, ma anche il suo mentore, il suo maestro – Merini aveva 16 anni quando si incontrarono nel salotto letterario di Giacinto Spagnoletti in via del Torchio a Milano. È stato anche colui che, insieme a Maria Corti, l’aiutò a essere di nuovo pubblicata dopo la lunga parentesi del manicomio. Anche se Giorgio – che era sposato con una figlia piccola – dopo cinque anni di prendersi e lasciarsi, nel 1953 “scappò a Roma in lambretta” chiudendo la loro storia e lasciando anche la famiglia, Alda lo considerò sempre un grande amore, “una vetta del paradiso” come dice in una poesia inedita a lui dedicata che mi dettò, che ho musicato e che presenterò il 4 novembre nel concerto “Usa la tua pazzia” al Teatro Elfo-Puccini.
Che ruolo ha avuto nella tua vita la produzione di Giorgio Manganelli?
Avevo letto il suo Pinocchio e poco più ma non conoscevo, per esempio, le sue poesie. I racconti di Alda me l’hanno reso familiare ma il passo fondamentale è stato quando volle presentarmi Lietta, la figlia di Giorgio, e fu una cosa molto singolare per Alda che era gelosissima di me, persino del mio rapporto professionale con Milva. Ho pensato che in quel farmi conoscere Lietta ci fosse un disegno, quasi il desiderio di stabilire un legame, una continuità tra il suo lascito e quello di Manganelli. Non a caso sono diventato amico di Lietta e quando lei mi ha proposto di musicare le poesie di suo padre le ho trovate subito a me congeniali, anche se molto diverse, per stile e sensibilità, da quelle di Alda.
Com’è nata l’idea di trasporre proprio Lo Pterodattilo Giovanni?
L’occasione era troppo ghiotta, si chiama proprio come me, come se Giorgio avesse visto in anticipo il fatto che io avrei musicato questa poesia. Al di là dell’omonimia, ho trovato che questi versi surreali e bizzarri disegnassero, attraverso il ritratto di questo grande animale preistorico volante, un anacronismo vivente, il ritratto di chi si sente magari fuori luogo e fuori dal branco nel caos dei nostri tempi disumani. Ma questo disagio può essere anche segno di ribellione e sintomo di una malattia che si chiama libertà.
Dario Gay sarà ospite della serata, come vi siete conosciuti?
Ci siamo conosciuti al Festival di Sanremo del 1991, in cui entrambi concorrevamo come Nuove proposte. Poi abbiamo condiviso anche il Be Bop A Lula Tour sotto la tenda di Red Ronnie e abbiamo scritto dei brani insieme. Inoltre, è stato fatidico il fatto che mi abbia presentato Milva a cui fece sentire i miei primi provini con i brani di Alda. Quando nel 2017 ho pubblicato il doppo album “Il muro degli angeli” – contenuto nel cofanetto “Accarezzami musica – Il Canzoniere di Alda Merini” – in cui 29 artisti duettano con me su versi di Alda, ha inciso insieme a me e Andrea Mirò, a tre voci, il brano “Il depresso”. In questo concerto duetterà con me proprio in questa canzone e poi eseguirà un altro brano meriniano “a sorpresa”.
Vuoi anticiparci qualcosa del nuovo disco in arrivo?
Ci saranno otto brani con i testi di Manganelli e anche alcuni inediti di Alda Merini: tre poesie che mi dettò nel tempo dedicate a Giorgio e che ho pensato di musicare per completare il progetto. E come bonus altri tre “classici” di Alda, tre tra le sue poesie più note, che ho trasformato in canzoni. L’album è stato prodotto da Paolo Recalcati e da José Orlando Luciano che è anche l’arrangiatore di tutti i brani e sarà pubblicato da Nar International.
Inizio concerto ore 21.00. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti scrivendo a segreteria.associazione@aldamerini.it (massimo 2 persone per prenotazione).
Ai partecipanti verrà richiesto di diventare Amici dell’Associazione Alda Merini con una quota d’iscrizione di almeno 10€ ciascuno secondo modalità che verranno specificate dopo la prenotazione all’evento.
Lo spettacolo “USA LA TUA PAZZIA – Giovanni Nuti canta Merini e Manganelli” ha il Patrocinio di Regione Lombardia e del Comune di Milano, è organizzato dall’Associazione Alda Merini, in collaborazione con CETEC-Spazio Alda Merini e con il sostegno de Il Circolo Navigli-Artisti e Patriottica, ed è inserito nel programma del Festival “A Casa di Alda Merini” (https://www.cetecteatro.it/wp-content/uploads/2024/10/Festival-a-Casa-di-Alda-Merini.pdf).
di Federico Arduini
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