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Il Conte Biagio, tra “Non sembra Milano” e “Piano Bar”

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Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il cantautore Il Conte Biagio qualche giorno prima dell’uscita del suo nuovo disco

Il Conte Biagio, tra “Non sembra Milano” e “Piano Bar”

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il cantautore Il Conte Biagio qualche giorno prima dell’uscita del suo nuovo disco
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Il Conte Biagio, tra “Non sembra Milano” e “Piano Bar”

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il cantautore Il Conte Biagio qualche giorno prima dell’uscita del suo nuovo disco
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Viviamo anni in cui la musica cantautorale tra social, ritmo e streaming, è sempre meno mainstream. Per fortuna però c’è chi decide comunque di dedicarvisi, di ricercare e dar voce a quell’esigenza comunicativa che spinge da sempre ogni cantautore. Tra di loro c’è sicuramente Il Conte Biagio, classe 1989 originario della provincia di Salerno, ora milanese d’adozione, giovane ma con altro 20 anni di carriera alle spalle. Gli abbiamo chiesto cosa l’abbia spinto a scegliere questa vita e la sua risposta non ha lasciato spazio a dubbi: “Sicuramente il fatto che riesca ad esprimermi attraverso la musica, anche perché fondamentalmente sono una persona timida, quindi grazie alle canzoni riesco insomma a relazionarmi con il mondo insomma così. Intorno ai 14 anni ci sono state un po di situazioni in famiglia, abbastanza difficile per me. Così mi sono ritrovato nella musica e ho iniziato a scrivere è stato quello. Oggi ho 34 anni e scrivo canzoni da allora”. Venti anni di musica in cui non sono poche lo cose che sono cambiate: “Ciò che è cambiato sicuramente di più è la dimensione live. Anni fa era predominante, le produzioni in studio erano marginali, quasi un’eccezione. Invece oggi abbiamo assistito all’inversione di questa tendenza. Ci sono pochi artisti che riescono a fare 80-100 date l’anno, cosa che fino a dieci 15 anni fa era la normalità. Sono spariti i club di fascia medio-piccola: un artista o fai i palazzetti o locali da massimo 2000 persone” ci ha raccontato. Come ogni cantautore che si rispetti anche Biagio è solito prender spunto dalla sua vita per scrivere e uno dei suoi ultimi singoli “Non sembra Milano” ne è un esempio: “La canzone è nata unendo due cose: il racconto di una storia d’amore vissuta qui a Milano e la città stessa. Sentivo spesso dire in giro dalle persone “non sembra Milano”, riferito a contesti e situazioni in cui ci fosse un po di tranquillità, di magia e non quella frenesia tipica di questa città. Quindi ho preso la palla al balzo e ho scritto un pezzo che può sembrare un po fuori dal tempo, se vuoi anche un po cinematografico”. Ma è indubbiamente in “Piano Bar“, ultimo disco presentato lo scorso 11 gennaio live a Milano, che Il Conte Biagio ha messo dentro buona parte di sé, in un viaggio inedito rivolto e pensato fin da subito per esser suonato live. “Nel corso dei miei ultimi anni a Milano, per la prima volta ho compiuto un viaggio nei miei sentimenti e mi sono messo a nudo – ha raccontato  – Con “PIANO BAR” ho cercato di trasformare in musica storie d’amore e di vita che racconteresti solo al tuo migliore amico, dopo il terzo drink in un bar di paese”. E sui live: “Tutto è partito proprio in direzione del live. Lo porterò nei piccoli club locali, cercando di far suonare la musica in posti in cui magari di solito non c’è. Sarà un tour bello lungo, intenso. Non vedo l’ora.  Cercavo di affermarmi sui social, cercavo delle strategie per far sentire la mia voce. Poi ho capito che la mia forza, o comunque quello che so fare meglio, è suonare  dal vivo. Farò quello, sperando poi che le canzoni arrivino alle persone“. di Federico Arduini 

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