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Il déjà vu delle grandi serie tv (e non perché manchi inventiva)

Un tempo era “Sex and the City”, oggi rivive sugli schermi con il titolo “And just like that”. Da “Gossip Girl” a “Paso Adelante” sono tantissimi gli “usati sicuri” che tornano in tv sotto false vesti. Con esiti a volte deludenti.
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Il déjà vu delle grandi serie tv (e non perché manchi inventiva)

Un tempo era “Sex and the City”, oggi rivive sugli schermi con il titolo “And just like that”. Da “Gossip Girl” a “Paso Adelante” sono tantissimi gli “usati sicuri” che tornano in tv sotto false vesti. Con esiti a volte deludenti.
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Il déjà vu delle grandi serie tv (e non perché manchi inventiva)

Un tempo era “Sex and the City”, oggi rivive sugli schermi con il titolo “And just like that”. Da “Gossip Girl” a “Paso Adelante” sono tantissimi gli “usati sicuri” che tornano in tv sotto false vesti. Con esiti a volte deludenti.
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Un tempo era “Sex and the City”, oggi rivive sugli schermi con il titolo “And just like that”. Da “Gossip Girl” a “Paso Adelante” sono tantissimi gli “usati sicuri” che tornano in tv sotto false vesti. Con esiti a volte deludenti.
Alzi la mano chi non ha mai visto una puntata di “Sex and the City” o “Friends”. Anche i più giovani adesso non avranno scuse. Il “boom” del ritorno delle grandi serie televisive del passato è sotto gli occhi di tutti: le vicende dei ricchi adolescenti di New York in “Gossip Girl” o quelle della scuola di danza più famosa di Spagna in “Paso Adelante”, a distanza di anni dalla loro conclusione, sono state più volte richieste a gran voce dal pubblico, che ora sta per essere accontentato.

Produttori e sceneggiatori, infatti, negli ultimi tempi stanno puntando sempre più sul ritorno di successi andati in onda tanti anni fa, grazie alle maggiori piattaforme streaming.

In gergo si chiama reboot ed è quella la pratica sempre più diffusa in ambito cinematografico e televisivo che consiste nel riprendere vecchi film e serie tv di successo e proporli attraverso nuove storie e un nuovo cast, di fatto azzerando la continuità delle trame originali.

Che sia un reboot, un sequel o reunion, l’obiettivo è sempre e solo uno: il consenso del pubblico.

Si chiamerà “UPA next” e sarà rivolto non solo ai fan del telefilm originale ma anche ad un pubblico più giovane, che non ha ancora avuto modo di entrare nel colorato mondo della musica, della danza e degli amori di “Paso Adelante”. Anche le “vite scandalose dell’élite di Manhattan” stanno per tornare. Il nuovo “Gossip Girl”, così come l’amata serie spagnola, sarà un reboot: ambientato ancora una volta nell’Upper East Side, la storia ruoterà attorno ai ricchi e viziati protagonisti, ma cambieranno i personaggi e le loro vicende. Nate, Blair e Serena lasceranno così il posto ad attori nuovi di zecca, che si faranno notare per la loro fluidità e i look no-gender, simbolo di una maggiore attenzione verso i tempi che corrono.

Ma come mai in un universo mediatico sempre più popolato da nuove uscite si sente il bisogno di rifarsi a prodotti andati in onda molti anni fa? La risposta sembra quasi scontata!

Registi, sceneggiatori e produttori stanno andando verso questa direzione perché trattasi di un porto più sicuro per conquistare il pubblico. I bersagli sono rappresentati da appassionati e nostalgici del genere, ma anche nuovi spettatori grazie alle vicende inedite proposte. Con le dovute eccezioni. Il sequel di “Sex and the City” dal titolo “And just like that”, in onda su HBO e Sky, ha ottenuto uno share senza precedenti; nonostante la partecipazione di (quasi) tutti i protagonisti della serie originale, la novità non ha centrato a pieno le aspettative del pubblico, sconvolto da un finale shock che ha cambiato per sempre le sorti di Carrie e Mr. Big. Che si tratti di un reboot come nel caso di “Gossip Girl”, un sequel come “And just like that” o la reunion di “Friends”, la direzione verso la quale si sta andando è chiara. La nostalgia, in nome degli ascolti, sta prendendo il sopravvento sul rischio di investire in qualcosa di incerto. In tutto ciò, il pubblico (e gli ascolti delle piattaforme) ringraziano.   Di Alessia Luceri

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