Il film della meritocrazia
Il cinema Italiano vive un momento di rinascita: è ora di tornare a valorizzare i numerosi talenti italiani.
Il film della meritocrazia
Il cinema Italiano vive un momento di rinascita: è ora di tornare a valorizzare i numerosi talenti italiani.
Il film della meritocrazia
Il cinema Italiano vive un momento di rinascita: è ora di tornare a valorizzare i numerosi talenti italiani.
Il cinema Italiano vive un momento di rinascita: è ora di tornare a valorizzare i numerosi talenti italiani.
Il 2021 potrebbe rappresentare quasi per assurdo, visto che nell’ultimo anno le sale cinematografiche sono state a lungo chiuse a causa della pandemia, un’importante riscossa per il cinema italiano.
Alla Mostra del Cinema di Venezia sono state presentate una trentina di pellicole italiane. Si tratta di opere prodotte anche da realtà giovani e indipendenti. Merita di essere menzionatala Fenix Entertainment S.p.A. di Riccardo Di Pasquale – società(raro caso nel cinema) quotata in borsa in cui sono soci anche fondi finanziari– che ha prodotto l’opera prima di Alessandro Capitani, “I nostri fantasmi”.
C’è molta attesa per i grandi film commerciali. Ho potuto leggere il bel libro di Paolo Genovese “Supereroi”, da cui il regista e sceneggiatore ha tratto un film che credo uscirà a fine novembre nelle sale cinematografiche e che è stato prodotto da Medusa di Giampaolo Letta e dalla Lotus del giovane Marco Belardi.
Il 2022 potrebbe essere l’anno della riscoperta della commedia italiana, in concomitanza con il centesimo anniversario della nascita di due tra i suoi più grandi interpreti: Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman. Altri fattori fanno ben sperare sul possibile ritorno ai grandi fasti dei primi anni ’60: gli investimenti di circa 400 milioni di euro previsti dal PNRR per gli stabilimenti di Cinecittà, per i quali uno dei pivot principali sarà Nicola Maccanico, amministratore delegato dell’Istituto Luce e la nuova vivacità emersa negli ultimi anni, nonostante la pandemia, di accademie di cinema e di numerosi giovani registi, attori e produttori.
Serve portare in questo mondo una sana meritocrazia, con la valorizzazione dei numerosi talenti di cui l’Italia dispone.
di Luigi Tivelli
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