Il Premio Paganini torna a un italiano
Il prestigioso Premio Paganini torna ad un italiano dopo 24 anni e l’Italia manca l’ennesima occasione di celebrare un successo artistico.
Il Premio Paganini torna a un italiano
Il prestigioso Premio Paganini torna ad un italiano dopo 24 anni e l’Italia manca l’ennesima occasione di celebrare un successo artistico.
Il Premio Paganini torna a un italiano
Il prestigioso Premio Paganini torna ad un italiano dopo 24 anni e l’Italia manca l’ennesima occasione di celebrare un successo artistico.
AUTORE: Federico Arduini
La 56ª edizione del Premio Paganini, il prestigioso concorso internazionale di violino che vede ogni anno gareggiare i migliori violinisti del mondo sotto i 34 anni, ha visto trionfare dopo 24 anni un italiano, Giuseppe Gibboni. E dispiace vedere come il nostro Paese abbia mancato un’occasione, l’ennesima, per celebrare un trionfo in ambito artistico. Poche sono state le pagine dedicate, poca la considerazione.
E pensare che il giovane non era ancora nato quando l’Italia si aggiudicava per l’ultima volta l’ambito premio: ha solo vent’anni, diciassette dei quali passati a suonare uno strumento ad arco. Nato in una famiglia in cui la musica è di casa – dai genitori alle sorelle, tutti musicisti – iniziò con il violoncello, seguendo il consiglio del padre ma, come raccontato subito dopo la vittoria, aveva già le idee molto chiare: «A mio padre dicevo: sì, suono il violoncello, però da grande sarò violinista».
E chissà se aveva già immaginato anche di raggiungere un traguardo così ambìto, che per un violinista equivale a tutti gli effetti a un oro olimpico. Grazie a una tecnica straordinaria e una totale padronanza dello strumento, Gibboni ha incantato il teatro Carlo Felice di Genova, città natale di Paganini e da sempre sede del concorso, con la sua lettura del “Concerto n. 1” del Maestro, accolta da un fragoroso applauso. Al contempo ha saputo dimostrare grande sensibilità interpretativa nell’esecuzione del “Concerto” di Cajkovskij, quasi a rispondere a chi in certi concorsi vede solo una gara di mera tecnica.
di Federico Arduini
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Revelè racconta “Himalaya”: scalare i sogni, passo dopo passo
04 Novembre 2025
        
    
        
        
                
Abbiamo incontrato Revelè per farci raccontare la genesi di “Himalaya”, il significato profondo di…
        
        
        
                
                
            
        
    
Blue Note Milano: un novembre di grandi nomi tra JAZZMI, Dee Dee Bridgewater e Count Basie Orchestra
02 Novembre 2025
        
    
        
        
                
Dopo un ottobre da record, con molti concerti sold out, il Blue Note Milano inaugura un&…
        
        
        
                
                
            
        
    
Steven Tyler diffida il borgo dei nonni: “Per il museo rock non usino il mio nome”
02 Novembre 2025
        
    
        
        
                
Steven Tyler voleva realizzare il museo nello storico palazzo di Cotronei, in cui aveva abitato il…
        
        
        
                
                
            
        
    
Alice Alison racconta “Je Ne Me Vois Plus”: la forza di rinascere
02 Novembre 2025
        
    
        
        
                
È disponibile in radio e in digitale da qualche giorno “Je Ne Me Vois Plus”, il nuovo singolo dell…
        
        
        
                
                
            
        
    
Iscriviti alla newsletter de
 La Ragione
    Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.