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Il ragazzo e l’airone, il ritorno di Miyazaki

Il 1 gennaio 2024 uscirà nelle sale italiane “Il ragazzo e l’airone”, il nuovo attesissimo film del regista Hayao Miyazaki
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Il ragazzo e l’airone, il ritorno di Miyazaki

Il 1 gennaio 2024 uscirà nelle sale italiane “Il ragazzo e l’airone”, il nuovo attesissimo film del regista Hayao Miyazaki
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Il ragazzo e l’airone, il ritorno di Miyazaki

Il 1 gennaio 2024 uscirà nelle sale italiane “Il ragazzo e l’airone”, il nuovo attesissimo film del regista Hayao Miyazaki
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Il 1 gennaio 2024 uscirà nelle sale italiane “Il ragazzo e l’airone”, il nuovo attesissimo film del regista Hayao Miyazaki
Manca sempre meno all’1 gennaio 2024, data dell’arrivo in Italia de “Il ragazzo e l’airone”, nuovo film di Hayao Miyazaki. Dopo il ritiro del 2013 si pensava che l’epopea del maestro del cinema d’animazione giapponese fosse terminata. Ma per fortuna non è stato così. «Non c’è niente di più patetico che annunciare al mondo il proprio ritiro a causa dell’età e poi fare marcia indietro. Ci si può rendere conto di quanto sia patetico ma ciononostante farlo lo stesso?» si chiedeva Miyazaki mentre progettava il film, stimandone tre anni di lavorazione poi diventati sette. Un’attesa valsa fino all’ultimo minuto. Giunto nelle sale del Giappone nel settembre scorso con una strategia di lancio basata sul silenzio (ne era stata mostrata soltanto la locandina), “Il ragazzo e l’airone” si è rivelato l’ennesimo successo del regista anche in ambito internazionale. Il film ha infatti registrato un debutto da record al box office negli Stati Uniti, con un incasso di 12,8 milioni di dollari nel primo fine settimana di programmazione che lo ha reso il primo anime originale della storia a raggiungere la cima della classifica degli incassi in Nord America. Non è quindi un caso che sia stato inserito nella shortlist dei lungometraggi candidabili agli Oscar 2024. “Il ragazzo e l’airone” racconta la storia del giovane Mahito che, dopo aver perso la mamma in uno dei bombardamenti di Tokyo della Seconda guerra mondiale, si trova costretto a lasciare la sua vita (o quel che ne rimane) per trasferirsi in campagna col padre nella tenuta della nuova moglie Natsuko, sorella della madre, che ora aspetta un bambino. Sarà proprio in questa nuova quotidianità che Mahito farà la conoscenza di un singolare esemplare di airone cenerino, dopo aver incontrato il quale nulla sarà più come prima. Se sotto molto aspetti questo film è un ritorno a casa per estetica, atmosfere e personaggi tipici della poetica di Miyazaki, per altri versi è qualcosa di completamente differente. A farcelo capire è l’inizio stesso del racconto, con una sequenza emotivamente travolgente ed esteticamente altra rispetto al tipico tratto del maestro: il distorcersi del punto di vista, del sonoro, dell’equilibrio interiore del protagonista. Per la prima volta elementi autobiografici fanno capolinea nel mondo narrato: il titolo originale “Kimitachi wa Do Ikiruka” (Tu come vivi?, in giapponese) è tratto dall’omonimo romanzo di Genzaburo Yoshino, regalato al regista da sua madre quando era ancora un ragazzo. In equilibrio fra silenzi e musica, fra la vita che trascende in fantasia in un mondo vivo e sublime (non mancano mai note inquietanti), la storia procede fino al suo epilogo. Una storia a conti fatti forse non per tutti, dal ritmo non sempre lineare, ma indubbiamente da vedere. di Federico Arduini

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