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Il teatro in scena nel sotterraneo

Nel teatro della cittadina ucraina Ivano-Frankivs´k le rappresentazioni teatrali continuano nel sotterraneo. Dal 17 marzo, nonostante i continui allarmi aerei. vanno in scena i racconti di Marija Matìos sull’invasione sovietica.
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Il teatro in scena nel sotterraneo

Nel teatro della cittadina ucraina Ivano-Frankivs´k le rappresentazioni teatrali continuano nel sotterraneo. Dal 17 marzo, nonostante i continui allarmi aerei. vanno in scena i racconti di Marija Matìos sull’invasione sovietica.
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Il teatro in scena nel sotterraneo

Nel teatro della cittadina ucraina Ivano-Frankivs´k le rappresentazioni teatrali continuano nel sotterraneo. Dal 17 marzo, nonostante i continui allarmi aerei. vanno in scena i racconti di Marija Matìos sull’invasione sovietica.
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Nel teatro della cittadina ucraina Ivano-Frankivs´k le rappresentazioni teatrali continuano nel sotterraneo. Dal 17 marzo, nonostante i continui allarmi aerei. vanno in scena i racconti di Marija Matìos sull’invasione sovietica.
  Nell’odierna guerra russo-ucraina i missili hanno distrutto il teatro di Mariupol ma hanno per ora risparmiato quello di Ivano-Frankivs´k, la cittadina situata nella parte occidentale dei Carpazi. Nel teatro dedicato al grande poeta ucraino Ivan Jakovyč Franko (1856-1916), le rappresentazioni teatrali continuano nel sotterraneo che – come ha riferito il suo direttore alle agenzie di stampa – «ha una valenza emotiva profonda: quando si tocca il fondo, incita a spingersi in alto per vincere». Dall’inizio della guerra sono stati rappresentati il poema burlesco “Eneida travestita” dello scrittore ucraino Ivan Petrovyč Kotljarevs´kyj (1769-1838, considerato il promotore della moderna letteratura ucraina), le tragedie “Amleto” e “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare nonché il musical “Hutsulka Ksenya”, prodotto tipicamente ucraino per l’intreccio tra danze popolari e coreografie contemporanee. Dal 17 marzo è in scena “Nation” di Marija Matìos, la scrittrice che gode di larga notorietà nell’Ucraina devastata dai bombardamenti russi. Nata nel 1959 a Roztoky nella provincia di Černivcy, la capitale della Bukovyna austro-ungarica, Marija Matìos si laurea nel 1982 e nello stesso anno pubblica la sua prima raccolta di poesie “Dall’erba e dalle foglie”. Passa poi alla prosa, esordendo con il romanzo “Nation”, una raccolta di racconti che la pone alla ribalta della scena letteraria. Le sue storie ambientate in Ucraina durante l’invasione sovietica svelano tragiche e dolorose vicende di personaggi, vittime delle atrocità della guerra e succubi di un’inquietante destino storico. L’altro romanzo “Darusja la dolce”, tradotto in Italia nel 2004, rivela il clima culturale di Černivcy, la città cosmopolita della Bukovyna che ospita il più grande poeta romeno Mihai Eminescu (1850-1889) durante le sue peripezie esistenziali e dà i natali a Paul Antschel (1920-1970), noto con il nome d’arte Celan e autore di liriche contro le atrocità della guerra e l’orrore nazista dei campi di concentramento. La storia straziante della protagonista Darusja riflette quella della Bukovyna, dove le bandiere e le lingue cambiano più velocemente del vento. Una storia che suscita un forte impatto emotivo e attrae molti ucraini sfollati a Ivano-Frankivs´k, dove i continui allarmi aerei non impediscono loro di partecipare alla rappresentazione teatrale. Trasferitasi nel 1997 a Kiev, Marija Matìos è protagonista delle ultime vicende politiche dell’Ucraina (milita nel partito Alleanza Democratica), anche grazie alla notorietà acquisita con il romanzo “Darusja la dolce”, che le ha permesso di vincere diversi concorsi letterari, tra i quali il Premio Taras Ševčenko, ottenuto nel 2005 e che costituisce la più alta onorificenza letteraria dell’Ucraina. Un’operosità premiata e concessa solo agli scrittori che abbiano saputo coniugare stile linguistico e identità nazionale.   di Nunzio Dell’Erba

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