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Tango con Putin. La (non) libertà d’informazione in Russia

In sala da giovedì con OpenDDB, “Tango con Putin” di Vera Krichevskaya è lo straordinario racconto del coraggio di una editrice e del suo team
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Tango con Putin. La (non) libertà d’informazione in Russia

In sala da giovedì con OpenDDB, “Tango con Putin” di Vera Krichevskaya è lo straordinario racconto del coraggio di una editrice e del suo team
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Tango con Putin. La (non) libertà d’informazione in Russia

In sala da giovedì con OpenDDB, “Tango con Putin” di Vera Krichevskaya è lo straordinario racconto del coraggio di una editrice e del suo team
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In sala da giovedì con OpenDDB, “Tango con Putin” di Vera Krichevskaya è lo straordinario racconto del coraggio di una editrice e del suo team
Nel 2008 Natasha Sindeeva è una ricca e ambiziosa 35enne che, per realizzare i suoi sogni di fama e gloria, decide di fondare a Mosca un canale televisivo indipendente: “Dozhd Tv – L’emittente dell’ottimismo”, poi ribattezzata comunemente “Rain Tv”. Libertà di espressione e attivismo per i diritti non fanno parte del suo vocabolario. Eppure, ben presto la sua creatura diventa un’isola di libertà politica e dei costumi sessuali e soprattutto l’unica emittente indipendente che sopravvive nella Russia di Putin. In sala da giovedì con OpenDDB, “Tango con Putin” di Vera Krichevskaya è lo straordinario racconto del coraggio di una editrice e del suo team. Un gruppo frizzante, pronto a tutto pur di combattere una guerra tra verità e propaganda. Patrimoni personali dilapidati, minacce continue, l’indipendenza (e la vita) a rischio: questa donna e i suoi fedelissimi per anni hanno lottato contro il regime e ancora oggi sono in prima linea, seppur in condizioni estreme.+ La Sindeeva ha dovuto fare i conti con la repressione mediatica fin da subito. Nonostante le speranze riposte in una svolta liberale, il Cremlino ha continuato a controllare la televisione. L’attentato a Domodedovo? Ignorato da tutti, ma non da “Dozhd Tv”. Stesso discorso per la morte di Boris Nemtsov, storico oppositore di Putin. “Rain Tv” ha rappresentato la novità, l’indipendenza, l’autonomia. Semplicemente la libertà, un valore poco apprezzato dal potere russo. E ovviamente anche la rete dell’imprenditrice di Michurinsk ha subìto un trattamento durissimo: tra i vari interventi, Putin ha bandito il canale dai fornitori di servizi via cavo e ha cacciato “Dozhd Tv” dai pacchetti satellitari. Gli attacchi del potere hanno rafforzato l’atmosfera di culto dell’emittente e i suoi giornalisti hanno iniziato a sentire il dovere di informare il pubblico di tutte le ingiustizie sistemiche. Un canale nato per regalare divertimento – “il sogno americano” – che diventa l’emblema del giornalismo, con un’unica missione: trasmettere la verità alla gente, con ogni mezzo necessario. Non sono mancati gli attacchi e le intimidazioni, si sono moltiplicati gli ostacoli politici. Ad esempio, nel 2019 è stata introdotta una legge per limitare l’uso di denaro proveniente da istituzioni straniere, tale da costringere la Sindeeva a interrompere dieci anni di collaborazione con “Bbc” e “Deutsche Well”. Alle prese con pesanti difficoltà economiche, “Dozhd Tv” nell’estate del 2020 ha iniziato a pubblicare le trasmissioni su YouTube, raggiungendo milioni di persone. Una platea più ampia, dunque più scomoda per la narrazione del Cremlino. Nell’agosto 2021 il Ministero della Giustizia ha classificato il canale come “agente straniero”. Lo scorso 24 febbraio, data dell’inizio dell’invasione in Ucraina, “Dozhd Tv” ha iniziato la trasmissione in diretta 24 ore su 24. Sei giorni dopo è stata chiusa, con i giornalisti costretti a lasciare il Paese. «Diffondeva informazioni deliberatamente false sulle azioni del personale militare russo», la giustificazione del Roskomnadzor. Ma la missione di libertà della rete della Sindeeva non conosce la parola fine: dopo aver ottenuto una licenza europea, i suoi giornalisti sono tornati in prima linea. «Senza censura né manipolazione» è il loro mantra. Un grande esempio per tutti. Di Massimo Balsamo

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