La macchina dei sogni riparte
Dopo quasi cinque mesi di mobilitazione, la macchina dei sogni che è Hollywood inizia a muovere qualche timido passo in avanti
La macchina dei sogni riparte
Dopo quasi cinque mesi di mobilitazione, la macchina dei sogni che è Hollywood inizia a muovere qualche timido passo in avanti
La macchina dei sogni riparte
Dopo quasi cinque mesi di mobilitazione, la macchina dei sogni che è Hollywood inizia a muovere qualche timido passo in avanti
Dopo quasi cinque mesi di mobilitazione, la macchina dei sogni che è Hollywood inizia a muovere qualche timido passo in avanti
Aumenti della paga minima, garanzie sulla fase di scrittura dei soggetti e percentuali più alte dei diritti d’autore per le opere destinate allo streaming: questa è la base del tentative deal, ossia intesa provvisoria in attesa che venga siglata. La questione più spinosa e non ancora risolta riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale, che secondo i lavoratori di Hollywood rappresenta una minaccia per il futuro della loro professione.
In attesa di altri dettagli, lo sblocco della situazione degli sceneggiatori deve aver influenzato parecchio anche gli attori sul piede di guerra sulla collina di Los Angeles: entro un paio di giorni le parti riprenderanno a discutere del contratto, come rivelato dal sindacato degli attori SAG-AFTRA, che ha dato inizio alla fase di mobilitazione il 14 luglio, per poi lavorare assieme al sindacato degli sceneggiatori e autori Writers Guild of America (Wga) e scendendo in strada assieme il 14 agosto) su alcuni temi specifici, come i ricavi dai diritti d’autore per i contenuti destinati appunto allo streaming.
Dunque, ora l’attesa si sposta sulla fine della protesta degli attori. Lo sciopero collettivo sinora sarebbe costato cinque miliardi di dollari. Tanto, anche sulla collina di Hollywood.
di Nicola Sellitti
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