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La musica ha qualcosa da (ri)dire

Gli anni 70 e 80 restano insuperabili. Anche i cantanti di oggi continuano a “rubare” sonorità da quegli anni irripetibili. Il risultato è tanto credibile che The Weeknd, con le sue musicalità riprese dagli anni 80, è diventato l’artista più ascoltato di Spotify.

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La musica ha qualcosa da (ri)dire

Gli anni 70 e 80 restano insuperabili. Anche i cantanti di oggi continuano a “rubare” sonorità da quegli anni irripetibili. Il risultato è tanto credibile che The Weeknd, con le sue musicalità riprese dagli anni 80, è diventato l’artista più ascoltato di Spotify.

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La musica ha qualcosa da (ri)dire

Gli anni 70 e 80 restano insuperabili. Anche i cantanti di oggi continuano a “rubare” sonorità da quegli anni irripetibili. Il risultato è tanto credibile che The Weeknd, con le sue musicalità riprese dagli anni 80, è diventato l’artista più ascoltato di Spotify.

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Gli anni 70 e 80 restano insuperabili. Anche i cantanti di oggi continuano a “rubare” sonorità da quegli anni irripetibili. Il risultato è tanto credibile che The Weeknd, con le sue musicalità riprese dagli anni 80, è diventato l’artista più ascoltato di Spotify.

Nel 2022 i ragazzi ascoltano per di più pop, trap e R&B, senza rendersi conto che la maggior parte delle canzoni o molti stili sono ancora legati agli anni passati. Indubbiamente gli anni d’oro della musica sono stati quelli 70 e 80 e non a caso continuano a essere presenti nelle produzioni di molti, non solo a livello di sound design.  L’avvento della disco music negli anni 70 ha portato un cambiamento anche nella ritmica e non solo.  Le generazioni di adesso sono distaccate da questa verità. Un esempio che possiamo fare senza girarci troppo intorno è sicuramente quello del cantante The Weeknd, attualmente l’artista che ha raggiunto 86 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, primo al mondo, superando anche il famosissimo Justin Bieber.  La particolarità? Il suo stile richiama molto il synthpop degli anni 80.  Basti guardare ‘’Blinding Lights’’, traccia che ha totalizzato più di 2 miliardi di ascolti; il sound design elettronico richiama gli anni 80. L’arpeggio creato con sintetizzatori vintage, una linea di basso possente e battute molto veloci sono le caratteristiche di quei tempi. Forti influenze di questo brano richiamano Take on Me degli A-ha, impossibile non conoscerla. Anche Bruno Mars ha tendenze disco anni 70 e 80, soprattutto con il duo appena creato insieme ad Anderson Paak. L’ultimo album rilasciato contiene brani che richiamano tantissimo quegli anni, con synth vintage, chitarre, ritmica e strings piuttosto disco e mischiati all’R&B attuale. Ma non esiste solo la tendenza di riprendere suoni degli anni passati ma anche di riutilizzare lyrics oppure topline (le melodie dei cantanti) e scriverci un testo. E’ il fenomeno delle cover che ha avuto una maggiore diffusione nel 2021. Molti in realtà la chiamano ‘’mancanza di fantasia’’, perché riprendere delle melodie già fatte non fa altro che facilitare il lavoro.  Uno dei contro è che è davvero rischioso toccare dei capisaldi di quei tempi perché si rischia ovviamente di cadere nel banale e di rovinarle.  Qualche anno fa il produttore Jonas Blue fece uscire ‘’Fast Car’’, un successo che totalizzò miliardi di stream e i migliori passaggi radiofonici a livello mondiale. Se si conoscono gli anni 80 salta subito all’occhio che quella canzone in realtà è una ‘’brutta’’ cover di Fast Car di Tracy Chapman, uscita nel 1988. Cover di canzoni attuali esistono ma sono destinate a morire. Ecco perché si preferisce mettere le mani su qualcosa di già noto e indimenticabile. ‘’Gli anni 70 e 80 non moriranno mai’’, guardando la musica oggi in circolazione ne capiamo il perché. Sono e saranno il ponte che ha accompagnato e accompagnerà i prossimi anni in ambito musicale.   di Marta Melarato

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