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Premio Strega: la rivalsa delle piccole case editrici

Emanuele Trevi si è aggiudicato il premio con “Due vite” edito da Neri Pozza. Una vittoria scontata la sua ma che rappresenta una svolta nel panorama letterario.

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Premio Strega: la rivalsa delle piccole case editrici

Emanuele Trevi si è aggiudicato il premio con “Due vite” edito da Neri Pozza. Una vittoria scontata la sua ma che rappresenta una svolta nel panorama letterario.

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Premio Strega: la rivalsa delle piccole case editrici

Emanuele Trevi si è aggiudicato il premio con “Due vite” edito da Neri Pozza. Una vittoria scontata la sua ma che rappresenta una svolta nel panorama letterario.

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Emanuele Trevi si è aggiudicato il premio con “Due vite” edito da Neri Pozza. Una vittoria scontata la sua ma che rappresenta una svolta nel panorama letterario.

Nessun effetto sorpresa eppure l’effetto “wow” c’è stato nel corso dell’ultima edizione del Premio Strega, arrivato alla 75esima edizione. Per il secondo anno consecutivo a ricevere la prestigiosa bottiglia di liquore è toccato a un pesce “piccolo”:  alla casa editrice Neri Pozza, fondata nel 1946 a Venezia dall’omonimo scrittore. Con “Due Vite” Emanuele Trevi sale finalmente  sul posto più alto del podio, sfiorato 9 anni fa dove lo mancò per soli due voti. Nel 2020 il premio andò invece a Sandro Veronesi con “Il Colibrì” edito da La Nave di Teseo, altra etichetta indipendente fondata appena 6 anni addietro da Umberto Eco, Elisabetta Sgarbi e altri scrittori.

Due indizi questi che fanno una coincidenza e che l’anno prossimo potrebbero persino diventare una prova, se a vincere dovesse essere ancora un editore diverso dai soliti noti che, fino a ieri, hanno predominato la scena lasciando terra bruciata attorno alle realtà minori.

Tira aria nuova, insomma, nel panorama letterario italiano ed è una brezza piacevolissima che afferma un principio che la Rete già conosce dai suoi albori: “content is the king”. Così amano ripetere gli esperti del web, ambiente democratico (chissà per quanto ancora?!), dove un contenuto se scritto bene, utile al lettore, può arrivare a posizionarsi tra i primi risultati di Google. I blogger, del resto, sono nati proprio così e se non sono stati una chimera, arrivando a “infastidire” i poteri forti, lo si deve alla qualità del messaggio veicolato.

Che i grossi editori possano permettersi investimenti milionari per la promozione è altro discorso ma appare evidente che un pubblico colto e attento come quello odierno sia ormai capace di non farsi abbindolare da pizzi e merletti.

Trevi con la sua opera “Due Vite” ne è la prova. Con il suo libro risponde perfettamente a questa esigenza di concretezza: una biografia che narra la vita di due scrittori  scomparsi prematuramente, a 60  e a 46 anni, a causa di una malattia incurabile e di un incidente stradale. Erano suoi amici, “tanto importanti da dare loro la possibilità di fargli perdere del tempo in maniera gratuita”. Trevi racconta di quando erano giovani di belle speranze, degli aneddoti ma anche delle incomprensioni e le liti che hanno caratterizzato il loro rapporto, in un libro che è un mix di luci e ombre, uno spaccato di vita vera, un frullatore delle emozioni.

Il fatto che sia stato proprio il suo scritto a meritarsi la vittoria racconta come, dopottutto, siano ancora i sentimenti ad avere la meglio. Il resto non conta.

Di Ilaria Cuzzolin

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