La vita è meravigliosa
“La vita è meravigliosa” è considerata una delle opere più importanti del cinema americano e un classico del periodo natalizio
La vita è meravigliosa
“La vita è meravigliosa” è considerata una delle opere più importanti del cinema americano e un classico del periodo natalizio
La vita è meravigliosa
“La vita è meravigliosa” è considerata una delle opere più importanti del cinema americano e un classico del periodo natalizio
“La vita è meravigliosa” è considerata una delle opere più importanti del cinema americano e un classico del periodo natalizio
1943, siamo nella settimana che precede il giorno di Natale. Un uomo sta preparando per alcuni amici una serie di pacchetti natalizi che contengono un regalo molto particolare. Si tratta di un breve racconto inedito intitolato “The Greatest Gift” che il mittente – Philip Van Doren Stern – ha scritto quattro anni prima. Tra coloro che lo ricevono c’è Cary Grant, uno dei più grandi divi dell’epoca. Lo apprezza a tal punto che vorrebbe farne un film e insieme al collega Gary Cooper propone il progetto alla Rko Pictures.
La trama del racconto è una piccola favola moderna. Alla viglia di Natale George Bailey è sull’orlo del fallimento e sta per togliersi la vita quando un angelo di nome Clarence gli si manifesta per aiutarlo. È però un angelo di seconda classe, ovvero uno di quelli che ancora non hanno le ali e che, per meritarle, deve prima completare la propria missione, ovvero salvare il protagonista mostrandogli quanto la sua presenza abbia influenzato positivamente la vita altrui. L’uomo comprende il messaggio e torna a casa, dove scopre la solidarietà di quanti gli consegnano denaro per salvarlo dalla bancarotta, facendogli così il più bel regalo di Natale in cui potesse sperare. Fra i doni ricevuti George trova anche una copia de “Le avventure di Tom Sawyer” con una dedica scritta proprio da Clarence, che lo ringrazia per le ali e gli ricorda che se un uomo ha degli amici non è mai un fallito.
Sarebbe in effetti una sceneggiatura perfetta ma purtroppo, dopo tre riscritture, la Rko Pictures abbandona il progetto. Nel 1945 un giovane regista italoamericano di nome Frank Capra acquista così i diritti del racconto di Van Doren Stern con l’intenzione di provare a farne un film. Inizia a lavorarci, dà alla pellicola un tono sociale (con una sottile critica al sistema capitalistico) e sceglie un titolo perfetto: “La vita è meravigliosa”. Affida il ruolo del protagonista a James Stewart, porta a termine le riprese e il 20 dicembre 1946 il film può debuttare al Globe Theatre di New York. L’accoglienza non è delle migliori, la critica è divisa fra chi lo paragona al “Canto di Natale” di Dickens e chi lo ritiene carino ma nulla più. La pensano diversamente i membri dell’Academy, che candidano il film a ben cinque Oscar (nelle categorie miglior film, migliore regia, miglior attore protagonista, miglior montaggio e miglior sonoro). Da quel momento “La vita è meravigliosa” verrà considerata una delle opere più importanti del cinema americano e un classico del periodo natalizio.
Dall’anno successivo all’uscita della pellicola, Capra riceverà le lettere di migliaia di persone che gli raccontano l’impatto emotivo che il film ha esercitato su di loro; di queste circa 1.500 verranno spedite da altrettanti detenuti del carcere di San Quintino. Nel 1987, in Florida, un giudice ordinerà a un imputato la visione del film come parte della sua condanna con l’intento di mostrargli il valore della vita. D’altronde, se un piccolo dono natalizio senza pretese si trasforma per una serie di circostanze in un’opera che diviene veicolo di speranza per milioni di persone, forse questa vita può davvero essere meravigliosa.
di Stefano Faina e Silvio Napolitano
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